Solo ora Antonio Conte può definirsi uno juventino vero. Non perché ha appena vinto uno scudetto grazie al suicidio del Milan e la resa dell’Inter, ma perché adesso il capitano della squadra prescritta per il doping e condannata alla retrocessione per il sistema Moggi è anche ufficialmente deferito nel nuovo filone del calcioscommesse. Lui e il resto del suo staff. Ha provato a difendersi con la patetica e disperata linea dei suoi avvocati che hanno dichiarato che le accuse del pentito Carobbio, siano state condizionate da una litigata per un permesso negato per stare con la moglie ai tempi del Siena. Notizia di oggi che un altro pentito abbia scritto a Palazzi per informarlo di un’altra combine. Conte ha sempre negato tutto ma adesso apprendiamo dai giornali che ci sia già un accordo per patteggiare … cioè ammettere le proprie colpe per subire meno danni. E chissenefrega di cosa diranno i tifosi, tanto la memoria è corta e passata la buriana lo faranno diventare un eroe. Già mi vedo il suo rientro a Torino il 4 novembre contro di noi (perché se patteggia e prende 3 mesi rientrerà in quella gara). Entrerà accompagnato dal suo presidente tra gli osanna dei suoi tifosi. Mi chiedo la Uefa come potrebbe accettare di avere sulla panchina dei campioni d’Italia un condannato dalla giustizia sportiva perché a conoscenza di una combine. E Agnelli anche stavolta è tornato a gridare al complotto. D’altronde per lui la vittoria è l’unica cosa che conta. Come raggiungerla è sempre contato poco. Saranno trenta, ma non c’è un successo senza ombre nella loro bacheca. E la stampa con questi titoli non fa nient’altro che rafforzare la mia convinzione:
Noi siamo diversi!