E’ l’Europa League, si gioca alle 19, i giornali da giorni non parlano d’altro che della guerra che scoppierà a San Siro per l’arrivo dell’esercito serbo, tra l’altro spalleggiato dalla curva rossonera. Nella formazione iniziale pare giochi Jonathan. Insomma mi aspetto uno stadio deserto e scontri ovunque. Ma come al solito niente di tutto questo. A San Siro ci sono 18500 paganti, 4200 serbi e almeno il 50% degli abbonati che entrano gratis. Facendo due conti circa 35000 persone. Tanta roba. Noi siamo diversi.
Stramaccioni anche ieri ha dimostrato di saperci fare. Ha perso Nagatomo nel pomeriggio per una indisposizione, concede il riposo a Ranocchia, Samuel, Zanetti e Milito e perde anche Coutinho toccato dura ad una caviglia. Applica due moduli: in fase di possesso è un 3412, mentre è 442 in fase di non possesso. Ma la squadra mantiene una sua logica e non si scompone mai. Merito di una serenità ritrovata. Il pubblico dovrebbe capirle queste cose ma invece cerca sempre uno o più bersagli. Da ieri è entrato anche Guarin oltre che al Gabbiano nelle mire del primo rosso. Contenti loro.
Inter-Partizan comunque è tutta in un minuto.
E’ il 42′ della ripresa quando i serbi, partono tre contro tre in contropiede e, complice la scivolata di Silvestre, piazzano Markovic davanti ad Handanovic. Samir compie una parata mostruosa, anticipando il tuffo e chiudendogli lo specchio. (Io questo Markovic inizierei a trattarlo per poi chiaramente farmelo fottere dal PSG che offrirà il quadruplo … ma almeno così facendo potremmo mantenere una nostra coerenza!)
E’ un momento fortunato e infatti sul capovolgimento di fronte il Principe si allarga a destra, piazza un cross teso a centro area dove Rodrigo solissimo schiaccia verso Petrovic che non risponde al miracolo del collega. La gioia è tale da farci dimenticare le occasioni buttate da Coutinho, Palacio e Cassano fino ad allora.
E’ così ci portiamo a casa la sesta consecutiva tra campionato ed Europa League, è l’1 a 0 che chiude il discorso qualificazione perché potremo gestire ben 6 punti di vantaggio su Partizan e Nefcthi nel girone di ritorno. Considerando che dovremo ospitare gli azeri a San Siro, ci basterà un punto nelle altre due trasferte per centrare l’obiettivo, possibilmente facendo ancora ricorso al turnover.
Un pensiero alla curva dei nostri cugini che oltre a farsi prendere per il culo dal loro presidente stanno diventando una barzelletta nel panorama ultras italiano. Non bastano le batoste nei derby degli ultimi anni in campo e sugli spalti. Ieri hanno pensato bene di gemellarsi con i serbi ma come prontamente recitava uno dei tanti striscioni apparsi in curva “ il coraggio non si compra con un gemellaggio”. Il patto di non belligeranza che da più di vent’anni vigeva a Milano si è rotto. Il prossimo derby non sarà così tranquillo.
Adesso testa a Bologna. Ci aspettano freddo e pioggia e lo stadio è scoperto. Ma noi ci saremo e al gran completo. Come sempre. Dovunque contro chiunque. Uniti, fieri mai domi.
1 commento:
Bravo BLOGGER,bella e buona l'analisi sulla partita,specialmente sui moduli proposti ieri sera dallo STRAMA.Ti appoggio poi pienamente sul N.5O del PARTIZAN,18 anni e tecnica da vendere,positivo anche sotto l'aspetto fisico,gran dribbling(chiedere a SILVESTRE)e grande personalità nonostante la giovanissima età.Costo?5 milioni di euro.........da prendere subito maledizione.BRANCA e AUSILIO dai pensateci voi,non facciamocelo scappare.Piccola parentesi negativa:ieri sera ho parcheggiato propri nel piazzale antistante lo stadio a 8 euro....buon prezzo vero?BRILLO nonostante la giovane età si accorge che entra una macchina con tanto di tagliando diversamente abili senza pagare e chi scende?LUISITO SUAREZ e socio.Ti lascio immaginare il nostro stupore..............LUIS tal disi in MILANES.......MA VA A DAR VIA UL CUUUUUUU PIRLA.Diversi si ma non in questo.E adesso a BOLOGNA,siamo in 9 .......................GRANDIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.FORZA RAGAZZI E CON FIDUCIA...............MACHISSEENEFREGADELBRUTTOTEMPO.Si tutto attaccato.............EVVAI.
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