giovedì 29 novembre 2012

Orgoglio e pregiudizio

Volevo fare un post sulla pessima gestione del caso Sneijder, su come ancora una volta non abbiamo lavato i panni sporchi in famiglia, su come tutti si stiano scatenando contro di noi dai sindacati ai giornalai, tanto che se anche fossimo dalla parte della ragione comunque agli occhi dell'opinione pubblica siamo passati ancora una volta per incompetenti. Fa niente se l'olandesina non si stia comportando da professionista. Va a curarsi in America per stare vicino alla moglie impegnata a Los Angeles e torna messo peggio di prima, negli ultimi due anni gioca meno della metà delle partite senza tra l'altro lasciare mai il segno, ma continua a percepire un ingaggio faraonico non più gestibile. Tutto questo però passa in secondo piano e le notizie a cui si da risalto lo fanno passare come vittima addirittura di mobbing! Siamo in Italia. Abbiamo altri esempi all'estero con Tevez, Ribery e Cristiano Ronaldo che in tempi diversi hanno avuto problemi simili ma gestiti in maniera migliore. Ma ormai la frittata è stata fatta e non si può tornare indietro. Speriamo solo che la telenovela finisca in tempi brevi soprattutto per la serenità dello spogliatoio che alla lunga potrebbe subirne le conseguenze.
Ma tutto questo oggi passa in secondo piano. Il mio pregiudizio  sul modo di gestire le questioni interne all'inter viene travolto dall'orgoglio che provo per quanto accaduto a New York, dove siamo stati accolti e ringraziati addirittura nel palazzo dell'ONU, per il lavoro svolto in questi quindici anni di attività da Inter Campus. La nostra delegazione di fronte a circa duecento membri dell'Assemblea Generale dell'ONU, ha potuto parlare dei risultati ottenuti nel mondo da Inter Campus, una storia di pallone e di solidarietà così importante e significativa da dar vita ad una particolare serata come quella di ieri. Un Moratti visibilmente emozionato ha concluso le varie testimonianze con queste parole:

"L'Inter vuole diventare il grande amico dei bambini più bisognosi, un amico che li aiuta a sentirsi coraggiosi e dà loro la libertà di esprimersi. Quando tutto è stato detto e fatto, rimangono in mente e restano nei nostri cuori i loro occhi, la luce dei loro sorrisi. Felici di giocare insieme, di indossare la maglia. Lavoriamo in situazioni difficili, a volte isolate per la loro pericolosità, ma la fiducia delle famiglie nel nostro progetto è tale da rendere il lavoro sempre più facile e sereno".

Come sempre accade in Italia il tutto è passato in secondo piano, come se l'evento non meritasse una eco ben più importante. Sotto il Palazzo di Vetro a Moratti hanno fatto le solite assurde domande sul caso Sneijder o sulle ultime sconfitte. Presidente non ti curar di loro. Ci siamo noi ad apprezzare il tuo lavoro e siamo parecchi milioni. Oggi, come e più di ieri, dobbiamo sentirci orgogliosi di appartenere a questa grande famiglia.




martedì 27 novembre 2012

parma-inter 1-0

La Partita

Una grossa delusione. Nessuno si aspettava una partita del genere. Il nulla in campo. Gente svogliata, senza cattiveria, senza fiato, senza palle. Questo è l'aspetto più negativo della sconfitta. A Bergamo te la sei giocata, col Cagliari anche e con il rigore sacrosanto sarebbero stati 3 punti. A Sticazziland i ragazzini ci hanno provato. Ma ieri sera invece c'è stato il vuoto cosmico in campo ed il gol subito è simbolico. Cinquanta metri con il pallone tra i piedi senza nessuno che provi a contrastare Sansone (ma perchè hanno tutti sti nomi assurdi i giocatori che ci infilano?) è la prova che qualcosa nel giocattolo si è rotto.
Sicuramente gli infortuni, soprattuto a centrocampo stanno incidendo. Ma mettere 3 ragazzi negli ultimi 15 minuti non mi è parsa una mossa così azzeccata. Alvarez, il meno peggio è durato un tempo e andava sostituito prima. Duncan e Livaja al novantesimo cosa potevano cambiare? Zanetti ormai passa le serate a chiaccherare col guardialinee nella sua metà campo. Milito è tornato un ectoplasma e non abbiamo nessuno per sostituirlo.  Forse a Torino abbiamo perso di vista il vero obbiettivo della stagione, magari inconsciamente. Non siamo più umili, non conquistamo più centimetri in campo con ordine e sudore. Questa squadra non può competere per lo scudetto ma deve tornare in champions, altrimenti il ridimensionamento sarà ancor più traumatico. Quanto all'accantonamento di Sneijder e al fatto che mettiamo in piazza tutti i cazzi nostri nei minimi dettagli non mi pronuncio perchè chi mi conosce sa cosa penso di alcuni settori della nostra società.
Adesso torniamo a lavorare duro e soprattutto umili altrimenti nel giro di poche partite verremo risucchiati verso il basso con tutte le conseguenze psicologiche del caso.

La Trasferta

Lunedì sera. Novembre. Pioggia e nebbia. E' la classica serata da "machivelofafare". Invece il nostro settore è pieno zeppo. La lunga colonna di mezzi che sfila scortata verso lo stadio conta ben 16 pullman belli pieni, senza contare chi ha raggiunto il Tardini con mezzi propri. Per l'IC Besnate presenti il Blogger, il Pres, la Carmen e il Noga. Assenti giustificati chi non è potuto venire.
Partiamo alle 17 ed arriviamo al parcheggio ospiti fuori dall'autostrada alle 19. Li inizia la parte più positiva della serata: il solito mega picnic preparato dai miei compagni di trasferta! Abbiamo di tutto e di più tanto che ancora oggi porto i segni dell'abbuffata. Facciamo in tempo a prendere gli ultimi pullman ed arriviamo allo stadio in tempo per la rifinitura. Poi seguono 90 minuti di agonia e strazio. Dopo il fischio finale ci tengono dentro una mezz'oretta e poi riusciamo a salire nei pullman divisi qua e là visto che sono già strapieni. Arriviamo al parcheggio intorno alle 23.30. Divoriamo gli avanzi del picnic e ripartiamo verso casa con anche il pensiero di dover spingere la macchina del Pres visto che la Manu ci ha nel frattempo avvisato che la sua golf ha le luci accese! Sulla strada del ritorno un megaincidente mortale ci mette i brividi.  Una sosta caffè in autogrill ci permette di ammirare la fauna notturna che riempe di notte queste aree di sosta. Trans, mignotte e gente molto strana ci fanno compagnia. Ripartiamo e superiamo il pullman della curva scortato da ben 3 macchine della Polizia da Parma a Milano...pazzesco. Al rientro fortunatamente la golf del pres parte subito ... meglio così perchè spingere sotto l'acqua una macchina alle due di notte dopo aver anche visto una partita orrenda sarebbe stato troppo anche per noi malati di Inter.
La trasferta è così ... fatica, denaro, sbattimento e magari zero punti e tanta rabbia. Ma la gente che è intorno a te rende il tutto impagabile.
Alla prossima.

la cuoca ed il solito tavolo pic nic

Pres, Noga e Bonarda!

Bomboloni e brioche del Bianchi!



inside north curve

venerdì 23 novembre 2012

Rubin Kazan - Inter 3-0

Che dire ... 10mila km e 90 minuti che non sono serviti a nulla se non ad aggiornare il tabellino dei giovani della primavera che ad oggi Strama ha fatto debuttare in prima squadra ... ben nove!
Risultato bugiardo che chi non ha visto la partita può giudicare disastroso. Ma la realtà è che dopo un minuti e su errore di Jesus il Rubin si è portato in vantaggio e poi Belec non ha più visto avversari fino al 90° quando il giovane Donkor entrato al posto di Ranocchia ha perso per due volte il duello con l'attaccante Rondon che di forza ha portato a tre il passivo per i ragazzi di Strama.
L'unica cosa che rimprovero al mister è la presenza di Palacio e la contemporanea assenza di Cassano che, squalificato in campionato per due turni, avrebbe potuto giocare al posto del Trenza. 
Per il resto attendiamo i sorteggi dei sedicesimi che ci vedranno affrontare oltre che alle prime dei gironi anche le migliori terze della champions e con la fortuna che abbiamo ci potrebbe capitare un Manchester, un Chelsea o un Ajax.
Forse è meglio così. Abbiamo voglia di andare in trasferta nell'Europa che conta e non ai confini del mondo.

p.s.
Mentre scrivo apprendo che hanno tolto la squalifica a Stramaccioni. Bene. Mi sarebbe dispiaciuto lunedì sera, nella nebbia di Parma, girarmi verso la panchina e vedere Beppe Baresi con l'ipad e la mano davanti alla bocca discutere con Cordoba su chi cazzo mettere al posto di Cassano.
AMALA!  

mercoledì 21 novembre 2012

La differenza

Milano 21.11.2012
Si apre una settimana importante per i progetti umanistici legati alla società Inter. Massimo Moratti sarà infatti a New York mercoledì 28 novembre per presentare il Progetto Inter Campus alle Nazioni Unite. Il presidente potrà vantare l'importantissimo traguardo di aver raggiunto 25 strutture in 20 Paesi. Non ci resta che fare i nostri complimenti e augurare fortuna a tutti coloro che sono coinvolti in questo importantissimo progetto. 

Torino 21.11.2012
Nella giornata dell'inaugurazione di Corso Gaetano Scirea, ex Corso Grande Torino, nei pressi dello Juventus Stadium, Andrea Agnelli ha ancora lanciato una bordata in direzione Milano nerazzurra, parlando di campionati vinti: "Credo che bisogna ringraziare il Comune di Torino che è sempre collaborativo (e sticazzi 0,58 €/mq per il terreno della stadio...ndr). La Juventus e il Torino si riappropriano delle proprie icone e vorrei ricordare che noi e i granata siamo le uniche due squadre ad aver vinto cinque scudetti consecutivi", dichiara Agnelli, disconoscendo, come da monotona consuetudine, il filotto di cinque campionati dell'Inter tra il 2006 e il 2010 come documentato dall'albo d'oro della Figc. 


lunedì 19 novembre 2012

Inter - Cagliari 2-2

Devo essere sincero. Del risultato finale di questa partita non me ne frega un cazzo. Partita strana, comunque combattuta. Due squadre che hanno lottato e che si sono meritatamente divise la posta. Per quanto ci riguarda è palese che il tridente d'attacco (soprattutto se due su tre non tornano) te lo puoi permettere solo se hai un centrocampo che funziona e ha fiato. Ma comunque mille volte meglio una partita del genere che altre squallide prestazioni vissute lo scorso anno. Quello che proprio invece non mi va riguarda tanto per cambiare l'atteggiamento mafioso di quella società (e sottolineo società ... non squadra o tifosi) che ancora una volta ha voluto elevarsi a paladina della giustizia.
Ricapitoliamo. Ieri ci hanno negato un rigore sacrosanto ed è la terza svista macroscopica nelle ultime tre giornate. Sono punti pesanti che alla fine si faranno sentire. Moratti un po' si incazza ed è comprensibile. Aizzato dalle domande scomode di quei servi della stampa risponde a tono ma senza trascendere nel cattivo gusto. Risultato? La Juventus FC senza essere minimamente tirata in ballo, pubblica sul proprio sito un pdf con l'esito della relazione di Palazzi sull'Inter con il titolo "no comment". In effetti non si riesce proprio a commentare un'azione del genere...in puro stile mafioso. Ma io sento di doverlo fare perchè mi sono strarotto il cazzo di questa gentaglia. Questi da quando Andrea Agnelli ha preso in mano il giocattolo girano intorno a sole due cose: la prescrizione e il passaporto di Recoba. Al resto non pensano minimamente. Perchè non pubblicano i pdf di Calciopoli che li ha sputtanati nel mondo come corrotti o il processo Agricola che li ha bollati di doping. Perchè non ricordano che hanno 2 champions vinte una sui cadaveri dei loro tifosi festeggiando come se niente fosse successo, e l'altra strafatti fino al midollo. Niente di tutto questo. Loro usano l'arroganza che li ha sempre contraddistinti per fare ricorsi, sputare sulle sentenze, richiedere risarcimenti e fare comunicati minacciosi senza che nessuno protesti o faccia notare che la realtà è ben diversa.
Purtroppo noi negli ultimi tempi abbiamo risposto da signori, usando il fioretto, mentre loro ci devastavano in tv e sui giornali e macchiavano indelebilmente il ricordo di Facchetti. A me sembra che questa invece è una guerra che va gestita diversamente. Stanno tornando forti e prepotenti. Hanno costruito uno stadio pagando il terreno 0,58 centesimi di euro al metro quadro e anche di questo nessuno dice nulla. Si sapeva che il calcio italiano aveva bisogno di una juve nuovamente competitiva ... ma noi ci meritiamo ancora una volta tutto questo? 

p.s.
Questo è uno sfogo personale e non è la voce ufficiale dell'Inter Club Besnate.

giovedì 15 novembre 2012

Comunicazione di servizio

Sul sito ufficiale dell'Inter, alla pagina dedicata agli Inter Club, potete trovare un articolo dedicato alla nostra cena sociale. Un grazie a Patrizio Alfieri che ha come al solito mantenuto la promessa.

link: http://interclub.inter.it/cgi-bin/public/newsccic.cgi?ID=3460&CAT=3

mercoledì 14 novembre 2012

Zanetti...il bello del calcio

Questa settimana nella sede della Gazzetta è andata in scena la annuale consegna del premio Facchetti, il bello del calcio”, ideato nel 2006 da Candido Cannavò. Finalmente quest’anno hanno deciso di premiare il nostro capitano. E chi, meglio di lui, può rappresentare il bello del calcio. Per quelli della mia età Javier Zanetti è stato ed è quello che Giacinto Facchetti è stato per i nostri padri, madri, nonni. La rappresentazione dei valori di lealtà, onestà, equilibrio, educazione, professionalità, impegno sociale,  talento che i Moratti, padre e figlio, hanno sempre voluto per chi indossa la maglia nerazzurra. Per questo siamo diversi. Quindi grazie mio Capitano. Ti chiedo solo una cosa, per non rovinare la tua meravigliosa carriera. Appena sentirai un piccolo campanello d’allarme sulla tua integrità fisica promettimi di farti da parte, di non giocarle tutte ogni tre giorni, noi vogliamo ricordarti come un cavallo di razza che corre sulla fascia fiero e maestoso.



LA MOTIVAZIONE DEL PREMIO
É arrivato all’Inter nel ’95, ragazzo d’Argentina, e 18 campionati dopo a 39 anni e virgola — quasi tre più del suo allenatore — corre e si spende in campo come il primo giorno, integro, tenace, combattivo e senza un capello fuori posto. Nascosto da qualche parte in Pinetina ci deve essere un ritratto di Javier Zanetti che sta  invecchiando alla maniera di quello di Dorian Gray. Nel  ’99 ha indossato la fascia di capitano e non se l’è più tolta. Ha interpretato il ruolo di leader dando esempio di correttezza e generosità, facendo del rispetto la bussola di una carriera straordinaria. Sotto gli occhi di Facchetti è cresciuto come giocatore e come uomo, fino a diventare il nerazzurro dai mille record. In anni di calcio spesso sguaiato e sopra le righe ha saputo proporsi in campo e fuori con equilibrio di modi e di parole, senza cavalcare scandali e accendere altri pericolosi fuochi. Adorato dagli interisti e stimato dagli avversari, il sempreverde Zanetti esprime davvero «il bello del calcio»


lunedì 12 novembre 2012

Atalanta - Inter 3-2

La partita
Era nell’aria. Alzi la mano chi non si sentiva quella sensazione di rilassamento inconscio dopo una striscia di 10 vittorie, tra cui derby e Juventus, con la qualificazione in Europa League raggiunta, con una stanchezza nella mente e nelle gambe e soprattutto senza difesa e centrocampo visti i 10 infortuni fondamentali. Giocavamo contro una squadra veloce che ha potuto preparare la gara tutta la settimana, con un Denis riposato e appena rientrato, una squadra che senza penalizzazioni sarebbe lassù in alto. Quindi ci sta tutta questa sconfitta. Se poi ci aggiungi il solito rigore inventato che ti taglia le gambe ecco che diventa quasi inevitabile perderla. Eppure la stavamo riacciuffando con il solito cuore e con dei cambi che stavolta il mister ha apportato troppo tardi. Cambiasso claudicante e stanco andava messo subito come centrale ad aiutare un imbarazzante Silvestre, Zanetti in campo non si è visto e Cassano ha bisogno di una squadra che gira altrimenti fermo sul suo fazzoletto di campo combina ben poco.  Ma va bene così. Preferisco un allenatore che ti fa perdere 3 a 2 con l’ambizione di schierare una formazione offensiva. Adesso cerchiamo di accumulare nuove energie e recuperiamo qualche infortunato. Torniamo con i piedi per terra e guardiamoci dietro e non davanti. Domenica arriva il Cagliari e dobbiamo ricominciare la marcia, magari con altre 10 vittorie di fila!
La trasferta
Bergamo da sempre vuol dire guerriglia e scontri. Ed è per questo che non è la classica trasferta di massa anche se la più vicina a Milano. Noi partiamo in 10. Blogger, Manu, presidente, Carmen, brillo, Noga, Luca, Alfiere, Ciccio e Andrea.  Il ritrovo è all’uscita di Bergamo in un parcheggio dedicato agli ospiti. Una sosta all’autogrill di Dalmine ci fa capire di essere arrivati in territorio ostile. Da sempre quell’area di sosta è sinonimo di tensioni quando giochiamo a Bergamo. Arriviamo al parcheggio molto presto (prima dell’arrivo dei pullman) e l’attesa diventa lunghissima visto che ci scortano ad appena mezz’ora dall’inizio della partita. Inganniamo l’attesa mangiando e facendo 2 tiri ad un pallone. Finalmente partiamo. Dal parcheggio allo stadio saliamo sui pullman messi a disposizione dal comune e scortati dalla polizia. Attraversiamo una Bergamo blindatissima. Il nostro settore non è strapieno. In totale siamo 12 pullman di tifosi interisti più un centinaio che hanno preferito spostarsi con mezzi propri. La partita purtroppo questa volta va male ma ci sta. Ci tengono chiusi fino a mezzanotte e poi organizzano 2 scorte separate verso l’autostrada. Noi siamo nella seconda ed è stato meglio così visto che nella tragitto della prima ci sono stati degli scontri con circa 200 tifosi bergamaschi che hanno assalito il convoglio demolendo una macchina della Digos ma si sono poi dileguato una volta che i nostri sono scesi dai pullman. Ordinaria amministrazione per chi ha alle spalle tante trasferte. All’una di notte siamo a Gallarate. Trasferta da non mettere nella bacheca dei ricordi ma un altro bagaglio di esperienza per chi sta muovendo i primi passi in questa realtà. La prossima sarà Parma. Saremo come sempre presenti, perché non ti lasceremo mai da sola.




domenica 11 novembre 2012

Cena Sociale


Ieri sera al ristorante il Crugnolino di Mornago, si è svolta la cena sociale del nostro club. Un’intera sala messa a nostra disposizione in un ambiente caldo ed accogliente ci ha permesso di vivere una splendida serata all’insegna dell’allegria e del buon cibo. 
Il tocco di classe delle nostre donne del consiglio che hanno colorato di neroazzurro la sala, ha reso ancor più bello l’impatto visivo. La cosa più gradita è stata la numerosa presenza di soci vecchi e nuovi e soprattutto anche di amici non necessariamente simpatizzanti per i nostri colori, cosa che sta a significare che lo spirito che ci contraddistingue “prima di tutto gli amici”, viene apprezzato e condiviso. 
Un ringraziamento particolare a Patrizio Alfieri, nostro Coordinatore e alla mitica Giovanna, sua preziosa collaboratrice  che hanno accettato il nostro invito ed hanno voluto condividere con noi questa serata, impreziosita dall’omaggio che ci hanno riservato, una targa ricordo, che conserveremo a testimonianza della bellissima serata. Unica nota dolente la presenza della bella e simpatica compagna del nostro coordinatore, Barbara, la quale abbiamo scoperto essere tifosa accanita di quella squadra che non riesco a nominare (quella che abbiamo da poco demolito nel suo nuovo stadio per intenderci!). Ecco, Patrizio, ti vogliamo bene ma lo sai che frequentare cattive compagnie porta sulla cattiva strada … quindi ricordati sempre cosa diceva il grande Peppino Prisco: “Quando dai una mano ad un milanista lavala subito, quando dai una mano ad un juventino contati le dita”.  Scherzo naturalmente!! Siete una bella coppia e vi auguriamo ogni bene possibile! A fine serata abbiamo voluto omaggiare anche il nostro mitico presidente Mario con una maglietta ed un fotomontaggio preparato dalla grandissima Valentina alla quale rinnovo gli auguri di buon compleanno. Auguri anche al Massimo nostro instancabile tesoriere ed un augurio particolare alla nostra segretaria Monica che ha da poco annunciato di essere in dolce attesa di un nuovo piccolo tifoso neroazzurro (contiamo sulla nonna Maria e sulla zia Carmen e sulla loro opera di convincimento!!). Il presidente, visibilmente commosso, ci ha ripagato con il suo temibile discorso arricchito da sproloqui dovuti alla numerosa presenza di  alcool nel sangue. 
Un grazie sincero a tutti i presenti ed ai miei amici, interisti e non, che rendono le mie serate sempre così speciali.  
Ovunque tu sia, sono i tuoi amici a creare il tuo mondo.

una veduta della sala


alla nostra!

sono fatti uno per l'altro

tavolo B...di Besnate


Tavolo C...Massimo Anna e allegra compagnia


Tavolo A...Noga togliti il dito dal naso!!


il discorso dell'allegro presidente!

Grazie Patrizio e Giovanna

l'omaggio al presidente...amala!

i cuggini!

troppo giovane per te Manu!!

già qui come età ci siamo...

piccoli neroazzurri crescono
Il Consiglio al completo!



ah però ... e non aggiungo altro!

scusami Barbara ...ma non ho resistito a modificare la foto!

auguriii! vogliamo il furgone!!

auguriiiii! tvtb vale!!

IC BESNATE...prima di tutto gli amici!!



venerdì 9 novembre 2012

Un minuto di applausi per noi

Siamo arrivati a 10. Dieci vittorie di fila e 10 vittorie consecutive in trasferta, di cui le ultime quattro per 3 a 1. E' record per quanto riguarda le trasferte ed è giusto fermarci a sottolineare questa piccola impresa. Non abbiamo vinto niente  e i record non portano trofei ma 43 giorni fà dopo inter-siena il carro era vuoto e le voci più ricorrenti erano il siluramento del mister e l'assurda campagna acquisti estiva. Adesso non riusciamo più a muoverci e stanno per attaccare un altro vagone al carro. E' sempre così. Mi piace quest'inter che soffre e lotta su ogni campo, anche in una partita come quella di ieri che serviva a poco. Mi piace il mister che si diverte a cambiare tattica e modulo anche più volte nello stesso incontro (e che ha un gran culo il che non guasta). Mi piace la società che rema tutta dalla stessa parte e che ha finalmente vietato all'olandesina di scrivere dell'inter su twitter visto che nell'ultimo anno è stato fuori 8 mesi, 7 dei quali passati a postare minchiate sul web. Mi piace lo zoccolo duro dei tifosi che riempiono sempre il settore ospiti. Prima o poi i problemi arriveranno, ci saranno pareggi del cavolo, sconfitte impreviste, ma per adesso dobbiamo fermarci e farci un bell'applauso perchè ce lo meritiamo. Siamo qualificati ai sedicesimi della sticazzi league, siamo secondi ad un punto della squadra più forte, il milan è osannato e beatificato ma non ci riesce a vedere neanche col binocolo. E questo nonostante circa 10 titolari fuori per infortunio e una squadra piena di nuovi acquisti.
E allora fermiamoci un secondo e godiamoci il minuto di applausi ... solo per noi!




p.s. oggi è l'anniversario della morte del mitico Helenio Herrera. Un ricordo a chi ha contribuito a fare la storia dei nostri colori. Grazie Mago!

martedì 6 novembre 2012

domenica 4 novembre 2012

Juve 1 - Inter 3 ...la partita perfetta!



La Partita:

Ieri ho avuto la gioia di assistere ad una delle più belle serate che negli ultimi 40 anni hanno più rappresentato l’orgoglio e lo stile di questa meravigliosa realtà chiamata FC Internazionale e senza troppa enfasi posso dichiarare che  ieri sera nello stadio della Juventus abbiamo fatto la storia. Non tanto per il risultato,  per la rimonta, per la fine dell’imbattibilità casalinga e in assoluto di Antonio Conte sulla panchina bianconera, per la nona vittoria su nove trasferte e  per la nona consecutiva tra campionato ed Europa League. Questo è il meno. Di fronte all’ingiustizia di una rete segnata in evidente fuorigioco dopo soli 18 secondi, l’Inter di Stramaccioni avrebbe potuto reagire perdendo la testa, lasciandosi guidare  dalla rabbia, come quella di noi presenti allo stadio che subito siamo stati messi al corrente attraverso sms dell’ennesimo furto. E invece dopo uno sbandamento comprensibile per lo shock di vedere svanito tutto il lavoro di preparazione del match senza neppure aver toccato il pallone, abbiamo letteralmente cominciato a giocare, a dettare i ritmi, a guadagnare campo, a recuperare palloni. Abbiamo pure segnato un gol in fuorigioco, giustamente annullato, indipendentemente dal fatto che abbiano visto questo di 5 cm e non quello di un 1 metro. Non c’era situazione peggiore per noi: contro la miglior squadra italiana nel chiudere gli spazi e senza un regista di ruolo. Anche dopo il secondo enorme furto, quello della mancata espulsione di Lichtesteiner grazie all’arbitro che “applica alla lettera il regolamento” (vi ricordate questa frase dopo inter-sampdoria delle manette?). li abbiamo innervositi, chiusi, spaventati con un Inter spensierata, disinvolta, preparata e sicura dei propri mezzi. Arrivato il rigore del pareggio e poi il 2 a 1 e nell’aria ho cominciato a respirare quella sensazione di giustizia divina che fa ancora credere che tutto quello che accade abbia un senso. Il 3 a 1 poi è stato l’apoteosi. Con questo non voglio dire che adesso cambia tutto, che stravinciamo. Io ricordo bene quali sono i nostri obbiettivi stagionali e rimango coi piedi per terra. Ma stasera abbiamo compiuto un qualcosa che merita di essere festeggiato a parte. Un grazie allora a questi ragazzi e a Stramaccioni per averci fatto vivere una esperienza così profonda e vera. Mourinho faceva sentire i suoi uomini immortali prima di entrare in battaglia. Strama gli hai insegnato che ci sono altri modi per conquistare nuovi trionfi e scrivere il nostro nome nella storia. 

La Trasferta:




Non potevamo non esserci. C’era nell’aria questa sensazione di poter partecipare ad un evento storico. Essere assenti avrebbe potuto lasciar aperta una ferita che solo chi ama questi colori e soffre con loro può capire. E infatti ci siamo. Questa volta il gruppo è composto da me, la Manu, La Carmen, il Dario, il Noga, il Ciccio e l’Andrea. Appuntamento alle 17 a Vicolungo. Ci arriviamo con tre mezzi diversi e marciamo verso il Latta Stadium con la 7 posti del Ciccio. Venti euro per il parcheggio e 45 per l’ingresso ci ricordano che siamo arrivati nel modo dei ladri legalizzati. Alle 19 siamo posizionati dentro la nuova sede della squadra più odiata d’Italia (nel mondo non se la caga nessuno). Il nostro settore è strapieno e via via si riempe anche il resto dello stadio. Purtroppo ci convinciamo ancora di più di quanto siamo diversi guardando l’idiozia, la bruttezza, la viscidità, l’ignoranza dei gesti degli schiavi che ci circondano. Non puoi non odiare quei colori. Anche la loro coreo rasenta il ridicolo dando a noi della “banda degli onesti”. Giacinto perdona loro se puoi. Io non ci riesco. La rabbia di assistere impotenti davanti all’ennesimo furto si trasforma in qualcosa che solo qualcuno più in lato di noi può concepire. E’ un’apoteosi di gioia, di abbracci, di pianti e di orgoglio, quello di appartenere a qualcosa di diverso. Chi legge queste righe e non vive quello che noi sentiamo giudicherà esagerata questa descrizione ma io parlo a chi mi può capire. Rimaniamo dentro fino alla fine, increduli e sognanti. Il sorriso stampato sul volto dei miei amici mi ricorda che è tutto vero, che è successo. Il rientro a casa è tra i più dolci che io ricordi. Grazie a chi mi ha capito e mi ha permesso di esserci (visto che ho fatto il bravo stavolta?), grazie ai miei compagni che rendono uniche queste sensazioni, grazie a te FC Internazionale che ogni giorno di più alimenti questa lunga storia d’amore senza fine. 


Prima della partita...



Durante la partita


Dopo la partia!


Il sigaro della felicità...



La Carmen solita teppista spaccaseggiolini


Fuori dal Latta Stadium...ormai inesorabilmente violato!
Ancora un grazie di cuore ai miei meravigliosi compagni di viaggio.



venerdì 2 novembre 2012

Mancano 24 ore....


NON VEDO L'ORA DI ENTRARE QUI...




....E DI FARE COSI'

giovedì 1 novembre 2012

Inter - Sampdoria 3-2

Ancora una vittoria. I ragazzi ci stanno davvero abituando bene e stiamo andando oltre ogni più rosea aspettativa. Ieri per prima volta vittoria in rimonta, segno che c’è una gran voglia di far bene e in campo si vede, si lotta su ogni pallone e  ci si muove senza palla.  Stramaccioni cambia di nuovo assetto tattico e, complice l’assenza di Juan Jesus per squalifica, schiera la squadra con il 4-3-3. Non risparmia però il diffidato Ranocchia affiancandolo in difesa a Samuel, con Zanetti e Pereira sulle fasce. Centrocampo in linea di quantità, con Gargano, Mudingay e Guarin e tridente offensivo di qualità composto da Cassano, Palacio e Milito. La Samp trova il gol su un errore dei 2 centrali senza aver meritato il vantaggio. Nella ripresa Stramaccioni inserisce Cambiasso al posto di Mudingay, ammonito nel corso del primo tempo. L’ingresso del Cuchu coincide con l’ennesimo cambio di modulo: rombo di centrocampo con Gargano bloccato davanti alla difesa, Guarin e Cambiasso interni, Cassano vertice alto dietro a Milito e Palacio di punta. I risultati non tardano ad arrivare. Rimontiamo con tre gol e possiamo dedicarci a preparare la sfida coi gobbi che anche ieri riescono a portare a casa i tre punti a tempo scaduto.   C’è un’aria strana. Bella. Sono sicuro che giocheremo a Torino mettendocela tutta. Ma non abbiamo niente da perdere. Siamo secondi adesso e il nostro obbiettivo rimane sempre la zona champions. Non abbiamo pressioni e possiamo giocarcela senza la paura di sbagliare. Certo il pensiero di essere i primi a violare il Latta Stadium ci stuzzica l’appetito. Sono convinto che Strama già stanotte ci starà lavorando. Il nostro settore sarà strapieno e quando chiudo gli occhi vedo il Capitano che a fine partita viene verso di noi battendosi il pugno sul cuore  mentre Strama dietro di lui urla “E’ per voi…è per voi”. Sognare non costa nulla e poi se non ricordo male questa scena l’ho già vista una volta. In una partita non meno importante.
Torino stiamo arrivando.