sabato 25 maggio 2013

Walter Mazzarri


Finalmente la farsa è finita. Che Strama non potesse proseguire il cammino era evidente, non tanto per le capacità ma per la spada di Damocle con cui avrebbe affronta tao l’inizio della prossima stagione. Immaginatevi altri 2 pareggi di fila o una sconfitta in casa cosa avrebbe scatenato. Meglio adesso che un ennesimo esonero in corsa. Io e molti di voi al solo pensiero di Mazzari sulla nostra panchina abbiamo vomitato insulti e minacce di non rinnovare l’abbonamento. Visto i tempi e la nostra situazione economico/societaria invece penso che ci si debba togliere la puzza da sotto il naso ed accettare questa soluzione. Mazzarri è forse il meglio per l'Inter di oggi. E’ un leader e questo gruppo ha bisogno di un leader, è un gran lavoratore e questo gruppo ne ha bisogno, è uno che crede ciecamente nel proprio lavoro ed è molto determinato. Sarà dura perchè capisco perfettamente che in una situazione disperata come questa un allenatore si affidi al modulo o alla filosofia che più conosce e più gli da sicurezza in maniera tale da portare immediatamente risultati, ma confido nel fatto che vengano fatti un minimo di accorgimenti e che magari all'Inter si faccia un gioco leggermente più offensivo che al Napoli. Del resto anche lui ha fatto carriera; è partito col livorno, è passato dalla reggina (partendo con un -15 in campionato e salvandosi), è andato alla samp, passa al napoli e arriva all'Inter. Spero che oltre ad avere un "crescendo" dell'importanza dei club che allena abbia anche un crescendo della filosofia di gioco, non chiedo lo stravolgimento ma degli accorgimenti. L'Inter in casa contro le piccole non può e non deve giocare di contropiede. Abbiamo bisogno di Mazzarri perché grazie ad un' oculatissima gestione tenico-tattica della rosa non abbiamo uno schema che sia uno e non corriamo dal 2010/11. Mazzarri ci darà un'identità (antiquata se volete, ma meglio del nulla di Stramaccioni) e costringerà tutta la rosa a migliorare le proprie qualità atletiche. Mettiamo a posto queste due cose e poi magari pensiamo a un calcio più moderno. Per arrivarci prima abbiamo bisogno di almeno un biennio di Mazzarri, di riavere una dignità e una identità definita, di tornare a lottare per le posizioni che ci competono, di avere chi abbia la personalità e la credibilità davanti allo spogliatoio e alla società per imporre i propri metodi di lavoro, il proprio modulo ed un mercato aderente alle proprie idee. Quel che è normale altrove e da almeno 3 anni non lo è all’Inter. Pare che si porti dietro tutto il suo staff e anche questo può essere positivo. Adesso mi auguro solo che chi è rimasto nei ruoli societari (sta pagando solo Stramaccioni) non sbagli un colpo e cerchi prima di sfoltire la rosa e poi di arrivare a quei 3 o 4  giocatori titolari necessari per il nuovo mister. Abbiamo solo il campionato e non serve una rosa numerosa e tra l’altro il mister predilige puntare su un gruppo di titolari fissi senza troppi cambiamenti. Si faccia un mercato degno finalmente e si spediscano senza rimpianti quegli pseudo giocatori che attualmente indossano senza meritarlo la nostra casacca. Sono anche convinto però che avremo delle sorprese per alcuni dei giocatori già presenti alla Pinetina … sono convinto che con gli allenamenti giusti, il ruolo ben definito e il morale ritrovato, la prossima stagione ci ricrederemo su qualche nome troppo presto tacciato come bidone.




Benvenuto mister Mazzarri … non pensavo di arrivare a tanto, ma la passione per questi colori mi fa sempre tornare un inguaribile e romantico ottimista.

lunedì 20 maggio 2013

Inter - Udinese 2-5

Finalmente è finita. La peggior stagione da quando son nato e dicono forse la peggiore in assoluto. Io ne ricordo una con Radice allenatore dove ci salvammo per un pelo ma almeno fu entusiasmante e da seguire fino all’ultimo e se non sbaglio con una cavalcata da protagonisti in coppa uefa. Da novembre in poi questa invece è stata una stagione straziante. Presi a pallonate da tutti e senza mai un sussulto d’orgoglio. Ieri io e i miei compagni di sventura per la prima volta in assoluto abbiamo lasciato lo stadio al termine del primo tempo. Non era mai accaduto nella nostra vita da tifosi.  E’ evidente come questa non sia una squadra quanto una somma di giocatori, mancano i più elementari concetti tattici di base e dipende sia dal’allenatore sia dalle qualità dei singoli interpreti. Anche ieri Stramaccioni tanto per cambiare cerca di giocarsela con un modulo a specchio, non avendo mai dato una linea  tattica forte a questa squadra. Improvvisa una difesa con 3 mancini e Cambiasso centrale e va subito sotto. Concentrazione e lucidità nell’approccio alla gara totalmente assenti, discorsi totalmente scollegati dagli infortuni. Stride il confronto con Guidolin e la sua armata, smontata e ricostruita più o meno  durante l’anno. Di Natale è fantastico ma  Domizzi,  Basta,  Pinzi, e Muriel … sono nulla più di operai specializzati in un contesto che funziona e pagati quasi niente.  

Stramaccioni a fine gara era un uomo distrutto dallo stress  ha negato tutto, anche l’evidenza, ha sviato ogni domanda relativa a responsabilità sue e dei suoi uomini, nell’estremo tentativo di aggrapparsi alle promesse di Moratti di ricominciare a luglio con un nuovo equipaggio. E’ fortunato che il pubblico di San Siro fosse troppo impegnato a fischiare i più deboli come Schelotto ed Alvarez (così ho letto visto che siamo usciti tra gli applausi al gol di Di Natale). Per lui solo un assordante indifferenza. Adesso comincia la stagione dei sogni e dei castelli di sabbia. Vedremo se le promesse fatte saranno mantenute. Quest’anno non darò credito a questa società. L’abbonamento per la prima volta in vita mia lo farò solo a tavola imbandita.

... Noi stiamo ancora aspettando.


sabato 18 maggio 2013

200!

Questo post che pubblico è il mio 200° sul blog. Ne è passato di tempo e tante cose sono successe  a tutti noi dal mio primo post datato settembre 2011. Per i nostri colori il tempo invece sembra si sia fermato e per dimostrarlo ripubblico le mie prime righe datate ...

mercoledì 7 settembre 2011

Inizia l'avventura!!

"Finalmente on line! comincia l'avventura del nostro nuovo blog dove spero ci si potrà confrontare e condividere insieme le tante emozioni che la nostra pazza inter ci regala. Prima di tutto un grazie di cuore a Roberto che ha creato il nostro fantastico sito e un grazie anche a quanti hanno già rinnovato la tessere al club ... con la speranza che grazie anche a questo strumento di aggregazione il numero possa aumentare sempre più. Venerdì scorso abbiamo avuto la prima riunione stagionale con importanti decisioni relative agli eventi, bilgietteria e trasferte già inserite sul sito nelle apposite sezioni. Sabato 10 settembre inizia finalmente la stagione e tutti siamo curiosi di vedere all'opera i nostri ragazzi. 
Finalmente si comincia. Venerdì inizia il Campionato ed era anche ora perché francamente, da che seguo il calcio non ricordo un’estate più insopportabile di questa. Quello che un tempo era lo svago nazionale per eccellenza non ha fatto altro che ricordarci ogni minuto le notizie di economia e politica ben peggiori che si sono accavallate per tutto il mese di Agosto.
Avanti, dunque. Le merde aprono la Serie A scontrandosi con l’unica squadra della Capitale, godendosi la giornata di sciopero che ha permesso loro di recuperare una buona parte degli infortunati che affollavano BbilanLab solo un paio di settimane fa.
Vi confesso che in tutto il casino estivo la Sponda del Naviglio che Retrocede è l’unica che riesco a inquadrare. Non penso che vedremo qualcosa di diverso dalla scorsa stagione, visto che i protagonisti sono bene o male gli stessi: Ibra, Boateng ecc. Tutto il resto è contorno. Niente grandi nomi, ma in fondo non ne avevano bisogno. Con Nocerino hanno tappato una falla nei ruoli e per il resto hanno cercato rimpiazzi là dove l’anagrafe si stava facendo insostenibile. Come direbbero i gggiovani: bella per loro. Tutto il resto è un’incognita. Noi compresi.
Se volete ci mettiamo a parlare di tattica, di moduli, di formazioni, ma se capire il calcio è un lusso in questo momento io preferisco dilapidare altrove le mie fortune. Certo, potrei provare a mettermi nei panni di Gasperini, ma non credo sopporterei a lungo la solitudine che sta vivendo lui in questo momento. Intendiamoci, io non sono uno che fatica a stare da solo, anzi molto spesso mi piace. Apprezzo i momenti in cui me ne posso stare spaparanzato sul mio divano con la sola compagnia di un libro o quando mi gusto un sigaro sul mio terrazzo. Quello che invece mi infastidisce è sentirmi solo quando sono circondato dalla folla ed è proprio questo che sta vivendo l’allenatore dell’Inter in questo momento. Un uomo solo al comando. Al comando di una nave che non è sua. Gasperini è come il Primo Ufficiale di nuova nomina a cui il Capitano ha affidato il vascello mentre si è ritirato per riposare. L’equipaggio lo segue, ma con riserva, sapendo che al primo errore potrà sempre andare a svegliare il Capitano nella sua cabina e chiedergli di riprendere in mano il timone. Davvero non lo invidio. Lui, d’altra parte, non sembra avere ancora trovato la quadra, anche se sembra deciso a insistere sulla difesa a 3 in questo inizio di stagione. Non credo che abbia convinto nessuno, ma è un suo diritto provare. La mia speranza è che sappia trovare il tempismo giusto per fermarsi, se sarà il caso. Io questa fretta che hanno sempre i nuovi allenatori di imporre il proprio stile di gioco non la ho mai capita. Passi per gente stile Spalletti, che pare del tutto incapace di valutare alternative, ma chi come Gasp passa per uno capace di adattarsi ad ogni situazione la cosa mi risulta incomprensibile.
Perché diamine imporre da subito un cambiamento radicale a giocatori che sono storicamente abituati a schemi totalmente diversi? Non è più ragionevole cercare di far passare le proprie idee in modo graduale, convincendo tutto l’ambiente con i risultati ottenuti sul campo? A dispetto delle partenze importanti l’Inter continua ad avere una sua solida fisionomia con fondamenta, che piaccia o meno, che poggiano su giocatori di esperienza, di qualità, purtroppo anche logori, ma è gente che ha vinto tutto. Nessuno può arrivare dall’esterno e pensare di costruire da zero un edificio completamente diverso da quello che c’era prima, perché crollerà inesorabilmente se le fondamenta non ti supportano. Mi pare una cosa talmente banale. Leonardo, pur con tutte le sue colpe questa cosa l’aveva capita, Benitez no, cosa che lo rende ancora più colpevole ai miei occhi, perché con un allenatore vero in panchina la storia della scorsa stagione avrebbe potuto essere molto diversa. La mia speranza è che Gasperini lo capisca e riesca là dove non sono riusciti i suoi predecessori. Ora c’è un problemino. Io detesto la parola speranza, quella che è l’ultima a morire, ma la prima ad ammalarsi. Io questa Stagione ho deciso di tornare bambino. Quando le partite le ascoltavo alla radio vagando alla ricerca di un posto dove prendesse bene, perché la casa di campagna dei miei genitori era un posto troppo sperduto per avere un segnale decente e la classifica me la scrivevo sul diario di Snoopy, giusto una pagina dopo la nota della maestra di religione, perché i soldi per comprare la Gazzetta il mio vecchio non li mollava.
Un tifoso dell'Inter a Settembre del 2011

Quello che ci aspetta è un mistero nascosto dalla nebbia. Quali siano i pericoli non lo so, tanto vale buttarsi e affrontarli. Uno dopo l’altro. Vivi alla giornata. Live for the moment. Carpe diem. Domenica dopo domenica. "
 
Come sappiamo Gasperini dopo Novara fu esonerato (noi eravamo presenti). Spero che questa estate cambi qualcosa e spero di non ritrovarmi a scrivere al 400° post di una squadra a pezzi alla ricerca di una identità.
Ancora un po' di sofferenza e da lunedì mattina ricominciamo a sognare.
Uniti, fieri, mai domi!
  

giovedì 9 maggio 2013

Inter - Lazio 1-3

Quello che si è visto in campo ieri sera ha dell’incredibile. Alla fine del primo tempo siamo sotto di due gol con un solo tiro in porta subito (su rigore). La migliore Inter degli ultimi tempi e forse di tutto il girone di ritorno, subisce una sconfitta  immeritata e si rassegna a dire definitivamente addio all’Europa, per la prima volta dopo 14 anni. 64% di possesso palla, 91% di passaggi riusciti, 25 azioni concluse al tiro (contro 10 della Lazio) di cui 21 scaturite dalla normale costruzione del gioco che hanno consentito all’Inter di tirare da dentro l’area di rigore per ben 13 volte, in una partita che si è giocata per il 75% del tempo  dalla trequarti dell’Inter in su (dati presi da internet).
Solo numeri? Sì, solo numeri che da soli neanche bastano per descrivere il dominio dell’Inter. E che in alcun modo riescono a spiegare, ovviamente, il risultato finale.
Una partita che l’Inter chiude in attacco fino all’ultimo secondo con altri due interventi decisivi di Marchetti (su Cambiasso e Garritano), una partita in cui non mancano, come al solito, gli infortunati: finiamo con in campo 5 ragazzi nati dopo il 1990 -Juan Jesus, Kovacic, Benassi, Pasa, Garritano- con Jonathan in ospedale per una lussazione della spalla e Ranocchia costretto a uscire dopo troppe partite giocate sotto infiltrazioni causa problemi al ginocchio. Finiamo con Juan Jesus e Alvaro Pereira ammoniti da diffidati e con una difesa che, tra squalificati e infortunati, per la prossima partita può sperare al massimo nei rientri di Ranocchia, Chivu (probabile) e Nagatomo (quasi impossibile). Finiamo in piena emergenza per la gioia di Strama che si può giustificare in tutto e per tutto.  
La squadra ha messo in campo tutto quello che aveva e ad accorgersene per primi siamo stati noi tifosi presenti a San Siro, che abbiamo tifato e applaudito i ragazzi senza smettere di tifare neanche per un secondo. E’ l’ennesima stranezza di questa serata in cui, in un calcio fatto di tifosi juventini che non trovano niente di meglio da fare che “festeggiare” lo scudetto con razzi e bombe carta costringendo l’arbitro a 6 minuti di sospensione (chissà Tosel dove stava guardando), la Curva Nord si distingue per educazione e civiltà, mettendo in scena la protesta più sobria mai vista: dodici striscioni con altrettante domande a Moratti all’inizio della partita, 30mila volantini distribuiti e poi solo tifo, tifo, tantissimo tifo. Tanto che chiunque deve applaudire alla civiltà della protesta;  lo stesso Moratti a fine partita ha ammesso:  Anche io da tifoso avrei messo quegli striscioni, non posso essere risentito con i nostri tifosi“. E ci mancherebbe!
Non le uniche dichiarazioni della serata di Moratti in realtà, prima della partita aveva infatti detto vedremo grandi cambiamenti in società questa estate“. Vedremo, perché sarebbe anche l’unica risposta sensata da dare a quelle 12 domande. Sperando, purtroppo, che questa estate arrivi presto e che gli ultimi 180 minuti di questa maledetta stagione passino in fretta.

LE DOMANDE
1) Secondo lei perché tutto lo stadio ha applaudito i recenti striscioni della Curva riguardanti la società?
2) Perché sono stati messi in discussione gli stessi medici con cui abbiamo vinto il Triplete?
3) Perché il progetto di svecchiare la squadra comporta la vendita dei giovani già presenti in rosa o provenienti dalla nostra Primavera?
4) Che senso ha svendere sempre i nostri giocatori?
5) 2010-2013. Dal tetto del mondo si è crollati alla situazione attuale. A fronte dell’esempio di altri club europei crede che la causa sia tutta da attribuire ai giocatori e allenatori di questo periodo?
6) Come mai la società è sempre passiva di fronte a ogni attacco mediatico?
7) All’Inter c’è sempre un colpevole da mettere in piazza e una fuga di notizie mai vista in altri club. Non sarebbe opportuno avere nella dirigenza un “uomo forte” capace di trasmettere il senso di appartenenza, gestire tutte le situazioni societarie e “mettere” la faccia” a difesa della società?
8) Perché non è mai stato spiegato il reale motivo dell’allontanamento di Oriali dalla Dirigenza?
9) Perché si dice che la società Inter sia come una grande famiglia quando la realtà è l’esatto opposto? Non si è accorto che tutti pensano a se stessi e alla propria poltrona?
10) Come si fa a permettere che la seconda maglia dell’Internazionale sia rossa se si è interisti?
11) Si diceva che il suo sogno era la Champions come suo padre… ora si dice che l’altro suo desiderio sia lo stadio nuovo… Va bene, ma l’Inter?
12) Perché chi va via dall’Inter parla sempre bene di Lei… ma male dell’Inter?
 




lunedì 6 maggio 2013

Napoli - Inter 3-1

Ieri sera ho avuto una strana sensazione a guardare la formazione dell'Inter. Mi sono ricordato di quando a scuola invece di entrare si rimaneva fuori a giocare, si raccattavano dei ragazzini un po' ovunque, non si chiedeva loro se sapessero giocare, l'importante era fare il numero giusto per iniziare la partita. Ecco, una decina di ragazzotti sconosciuti, un'accozzaglia di gambe e muscoli. Questo ho visto ieri. L'unica differenza è che ieri tutti indossavano la maglia nerazzurra, noi no
Analizzando la ventunesima sconfitta subita ieri sera a Napoli da quel che resta dell'Inter, la cosa che più mi ha impressionato non sono stati tre gol realizzati da Cavani (quale occasione migliore se non contro una delle peggiori difese dell'intera Serie A) ma le parole pronunciate a fine gara da Andrea Stramaccioni:
“L'Inter se l'è giocata alla pari fino al gol del 3-1. Siamo stati un pizzico sfortunati, al rientro nella ripresa abbiamo avuto un paio d'opportunità con Guarin e Ranocchia, secondo me nelle condizioni in cui eravamo abbiamo fatto bene. Molti cicli iniziano con un'annata no, ma la differenza è che i nostri mali sono iniziati con gli infortuni. E' il primo anno di un ciclo, finché non siamo stati travolti dagli infortuni abbiamo posto buone basi"
Ora, francamente, io non ricordo dall'inizio dell'anno un'occasione, nei momenti difficili della stagione che come sappiamo sono stati parecchi, nella quale Stramaccioni abbia fatto una seria autocritica davanti ai microfoni. Dall'inizio della stagione, il tecnico nerazzurro ha sempre giustificato i cattivi risultati con spiegazioni non sempre condivisibili, eccedendo in arroganza nel momento dell'annata nella quale i risultati sono girati a favore della squadra (“l’inter provinciale? Sciacquatevi la bocca!” … ve lo ricordate?). L'alibi infortuni inoltre (sul cui dato andrebbe aperta una seria riflessione) regge fino ad un certo punto, dato che sia nei preliminari di Europa League di fine Agosto, che in diverse partite di inizio campionato (mi vengono in mente le sfide perse con Roma e Siena a San Siro) ovvero quando la rosa era al completo, si erano già intravisti piuttosto chiaramente quelli che sono poi stati i limiti ed i difetti in tutto l'arco della stagione (a cui la società non ha colpevolmente posto rimedio col mercato di Gennaio), dai buchi difensivi alla scarsa capacità del centrocampo di coprire il reparto arretrato e di creare gioco con la palla a terra.
Conte sarà anche stronzo e antipatico, ma ai suoi calciatori gli fa sputare sangue, sia negli allenamenti che durante la partita di campionato. Possiamo dire tutto quello che vogliamo, ma la juve  non ha in squadra nessun fuoriclasse, eppure tutti, dico tutti, corrono dall'inizio alla fine di ogni partita. Ebbene, nessuno dei nostri fa movimento senza palla, nessuno che si propone durante la rara azione di attacco. Se non è l’allenatore a dettare certi movimenti, chi deve farlo se non lui? Ok gli infortuni, ok gli arbitri, ma l’abitudine alla sconfitta come quest’anno, me la spiego solo con la pochezza ed incapacità sia caratteriale che di schemi del mister.
La sensazione che si voglia liquidare il disastro che abbiamo vissuto ed al quale stiamo ancora assistendo, semplicemente tirando in ballo infortuni, arbitri e sfiga, è preoccupante. Ed è ancora più preoccupante la sensazione che per questi risultati, tra i più negativi della nostra ultra centenaria storia, non sia destinato a pagare nessuno degli attuali responsabili tecnici (da Branca e Ausilio a Stramaccioni, tutti in odore di riconferma). Il problema è che confermando tutto lo staff se a settembre si parte male come reagirà Moratti?
Ci aspettano almeno altre due sconfitte nelle prossime tre partite. Pensare di vendere abbonamenti per la prossima stagione con un finale così, con l’acquisto di Campagnaro e con zero progetti societari è un’utopia.
Ti prego Presidente, di qualcosa per accendere un po’ i nostri cuori. Lo sai che a noi basta poco per farci innamorare.

p.s. Intendevo il presidente con la giacca grigia...ops!