Anche ieri, in una partita di fine agosto, contro un avversario privo di fascino ma inserito ugualmente nella fascia medio alta per l'acquisto del biglietto stadio (qualcuno dovrà sipegarlo prima o poi), lo stadio si è riempito con circa 45000 spettatori, e le code ai botteghini si sono ripetute come con il Cittadella. I disagi organizzativi si stanno ripetendo in maniera veramente preoccupante ma la cosa non sembra destare l'attenzione della società.
A questo primo appuntamento l'IC Besnate si presenta al gran completo. Tutti abbronzati e riposati dalle ferie (diciamo quasi tutti!) e pronti per un nuovo anno da vivere sugli spalti di tutta ... Italia.
C' è curiosità per questa nuova creatura che Mazzarri sta cercando di plasmare e attesa per qualche regalo che potrebbe arrivare dall'ultima settimana di mercato. Prima del fischio d'inizio il saluto al grande guerriero Stankovic a cui va la nostra gratitudine per tutto quello che ha dato ai nostri coloti fino a quando le forze hanno retto. Un san siro commosso ha regalato una standing ovation a uno degli ultimi eroi del triplete. Speriamo che sia l'ultimo anno anche per i 4 reduci ancora in rosa.
La partita purtroppo nel primo tempo scivola via senza emozioni e nella noia generale. La formazione prudente e la paura di proseguire nella striscia negativa della stagione precedente le cause più evidenti.
L’ingresso in campo di Icardi al posto di
Kuzmanovic cambia la partita. La manovra continua a essere un po’ lenta ma la squadra inizia lentamente a sciogliersi e ad attaccare con più
convinzione, anche Guarin, con un centravanti a fare da punto di riferimento,
trova più spazio e tenta con più continuità le sue classiche accelerazioni
palla al piede. L’ingresso di Kovacic al posto di Cambiasso un
minuto prima del gol è più che una coincidenza ma una chiara indicazione
sulla strada da intraprendere.
Una volta avanti l’Inter continua a controllare
con relativa facilità la partita e colpisce con Icardi una traversa prima del
raddoppio all’ultimo minuto di Palacio ben assistito da Guarin.
In conclusione la mano di Mazzarri si vede, i giocatori si
impegnano, i meccanismi non sono ancora
memorizzati per cui, soprattutto nel primo tempo, la manovra risulta lenta e
inconcludente.
Manca ancora la grande intensità a cui le squadre
del Mister ci hanno abituati, contro il Genoa si è vista una squadra molto
ordinata ma che nel primo tempo ha recuperato poche volte il pallone nella
trequarti avversaria; un centrocampo composto da
Kuzmanovic e Cambiasso non può dare di più. Con Taider, Guarin, Kovacic e questo Alvarez invece si può ragionare. Mazzarri ha ricominciato a costruire la squadra
dalle basi del calcio all’italiana: innanzitutto una difesa attenta a subire
poco, notevole in questo senso la trasformazione di Alvarez, capace da interno
sinistro di sradicare diversi palloni dagli avversari con una grinta fino a oggi
sconosciuta. La fase offensiva è ancora lontana dall’idea dell’allenatore,
qualcosa si è visto proprio nell’occasione del secondo gol, recupero palla e
ripartenza veloce di Guarin ad attaccare la difesa avversaria scoperta. Per la
seconda gara ufficiale può bastare. In attesa di qualche regalo d'addio di Moratti.
La giornata poi è finita nel migliore dei modi con pizzata del club al gran completo.
FInalmente la stagione è cominciata!