martedì 18 marzo 2014

Verona - Inter 0-2



La Partita:

Piano piano, lentamente, domenica dopo domenica, facciamo dei passi in avanti e consolidiamo la posizione che la nostra rosa merita. Un quinto posto che potrebbe riportarci in Europa passando purtroppo dai famigerati preliminari estivi che impongono una preparazione diversa. Ad altro non possiamo aspirare. Le ultime tre trasferte hanno portato 7 punti su nove giocando a Roma, Firenze e Verona. Il bicchiere è mezzo pieno. Adesso ci aspettano due partite casalinghe e forse incontreremo più difficoltà visto che contro squadre chiuse non sappiamo ancora imporre il nostro gioco. Comunque le cose stanno migliorando e questo è dovuto pare a 5 punti che a mio parere hanno inciso positivamente:
1: il discorso fatto da Mazzarri dopo la sconfitta della Juve che ha rimotivato la truppa
2: la chiusura del mercato visto che troppa gente era distratta da arrivi e partenze
3: l’arrivo di Hernanes che ha cambiato faccia alla squadra, perché il Profeta ha dimostrato di essere il giocatore del quale l’Inter aveva bisogno.
4: il decollo di Maurito Icardi. Giocare con due punte è completamente diverso. E’ ancora acerbo certo, ma da profondità alla squadra e una mano al povero Palcio
5: la condizione fisica è molto cresciuta e visto che tutti gli anni le squadre di Mazzarri a marzo fanno il pieno di punti un motivo ci sarà.
Sabato sera la vittoria non è mai stata in discussione e non abbiamo mai avuto la sensazione di andare in difficoltà e questo è un altro segnale positivo. Finalmente D’Ambrosio ha potuto giocare e si è dimostrato un ottima riserva. Forse questo è il nostro limite. Abbiamo tanti giocatori di media qualità che se affiancati a campioni possono dare tanto ma se messi tutti insieme non porteranno mai al salto di qualità per competere per l’alta classifica. Purtroppo hanno vinto tutte le squadre interessata all’Europa e quindi la classifica è rimasta invariata. Ci sono da giocare ancora  10 partite e tutto può succedere. Non certo per la zona champions ormai lontanissima ma per la coppetta ci siamo anche noi. Il Milan invece è stato finalmente sbugiardato e tutte le minchiate scritte dai giornali e dalle tv di regime ormai non possono più bastare a coprire  gli errori fatti in questi ultimi anni. E ancora penso ne vedremo delle belle. Perlomeno noi abbiamo iniziato una strada con Thohir che si spera a breve porterà sviluppi posititvi.

La Trasferta:

Siamo in 8 a partire alla volta della bella Verona. Il blogger, la Manu, il presidente, le sorelle Ciccone, il Dario, Il Noga e Renato. A Verona poi ci aspetta il nono della truppa, l’Alfiere, che si gode un week end con la Vale nella città di Romeo e Giulietta.
Partiamo alle 15.30 da Gallarate con un mezzo spettacolare e nuovo di zecca. La strada non è tanta ma 500 km è sempre meglio passarli su un mezzo confortevole. 



Dopo l’immancabile sosta in autogrill arriviamo in Piazza Bra intorno alle 17 puntuali all’appuntamento con Antonio. Un giretto per il centro per ammirare la sempre bella Verona e poi partenza per il Bentegodi. Arriviamo al settore ospiti e ci chuidono nella gabbia fino alle quasi alle 20. Non capirò mai perché debbano esasperare gli animi senza motivo ma ormai sappiamo che se vuoi fare le trasferte ti devi adattare a tutto. Ne approfittiamo comunque per divorare quello che i miei compagni hanno portato da casa. Tutto apprezzatissimo.



 Finalmente si entra e non si capisce perché veniamo sistemati sull’ultimo anello dove senza binocolo è impossibile riconoscere i giocatori. La curva è bella piena e come sempre succede in trasferta bella compatta e rumorosa. La rivalità con le mitiche Brigate Gialloblu si fa sentire.

....sempre nel cuore della curva!

La partita scivola via sul velluto e i cori sono sempre più forti e convinti. Portiamo a casa tre punti d’oro e una prestazione sul campo e sugli spalti degna del nostro blasone. 




Torneremo in questo stadio all’ultima di campionato e spero che potremo festeggiare il ritorno in Europa. Ci tengono per un’oretta e poi si riparte; prima portiamo l’alfiere all’arena incolume e felice. Per lui il week end scaligero non è finito. Noi ripartiamo invece sereni e tranquilli per Gallarate. La sosta in autogrill ci riserva un incontro strano con una ventina di teste rasate di nero vestite. Ancora oggi ognuno ipotizza cose strane su chi potessero essere quegli strani individui. Forze speciali, terroristi, inservienti di Gardaland, extraterrestri … ne ho sentite di tutti i colori. Ma il mistero ci accompagnerà per sempre.
Torniamo a Gallarate verso le 3 di notte e una malsana idea mia e della Carmen ci fa tardare il meritato riposo perché decidiamo di andare a mangiare al McDonald. Non avrei mai pensato di dover fare la coda alle 3 di notte per una panino di plastica e soprattutto non avrei mai pensato di vedere il Presidente in fila per una tonica e il Noga mangiare patatine e the caldo.



 Ma l’Inter ci fa fare anche questo e le trasferte sono belle soprattutto per il prima e il dopo partita.
Come sempre un grazie ai miei compagni e alla prossima.
Ovunque … comunque      

lunedì 10 marzo 2014

Buon compleanno mio infinito amore

Della partita di ieri merita solo di essere ricordato il compleanno della nostra beneamata. La vittoria striminzita e sofferta in casa contro un Torino pieno di assenze non mi può entusiasmare. Mai una verticalizzazione, mai uno schema diverso, mai un'emozione. Non ricordo un anno così piatto dal punto di vista dello spettacolo. Anche quando andavamo peggio almeno c'era quel briciolo di pathos in più che dava comunque un brivido. Adesso assistiamo alle partite quasi distratti e non si esulta neanche più al gol. La solita orrenda stupida frase del nostro cuor di leone dopo la partita poi conferma quanto sia inadatto ad una squadra come la nostra. Ci aspettano 11 finali è quanto di più idiota che un allenatore può dire eppure lo ripete continuamente ... se le finali le fai giocare così con un ritmo da lumache e mille passaggi orizzontali non vincerai mai nulla e la sua storia ne è la dimostrazione. Ok mister ancora 11 finali poi ti levi dalle palle però, grazie.
Torniamo invece alle cose belle. Ieri in un bel pomeriggio di inizio primavera e con una cornice di gente finalmente degna la nostra Inter ha festeggiato il comlpeanno. Nessun festeggiamento particolare se non una canzoncina sdolcinata di Mina sullo sfondo di alcune foto storiche. La solita bella coreo della nord chiaramente snobbata dai media e dagli stessi organi ufficiali della società (ormai è guerra aperta). Alcuni striscioni contro le inciviltà dei gobbi e delle altre tifoserie anche questi dimenticati. Il tutto sotto gli occhi di Thohir, ancora una volta presente e sempre più dentro il nostro mondo. Sembra che si stia appassionando alla causa e che abbia cominciato a capire che cosa sia l'Inter. Businnes certo ma anche tanto cuore e passione pura. Come quella che 106 anni fa fece dichiarare ad un bel gruppo di brave persone queste semplici ed indimenticabili parole:



“Nascerà qui, al ristorante “L’Orologio”, ritrovo di artisti e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo”.



Non finirò mai di ringraziarli per questo. Non finirò mai di ringraziare questi colori che giorno dopo giorno mi regalano emozioni uniche che non si possono spiegare a parole.
Buon Compleanno Inter


 

sabato 1 marzo 2014

Tempo di bilanci



Dopo una trentina di partite giocate si può stilare un primo bilancio in previsione della prossima stagione. Siamo una squadra costruita male e allenata da un mediocre un po’ spocchioso. Non ammette mai degli errori evidenti, punta il dito una volta contro questo e una volta contro quello, non ammette che Icardi gli ha tolto le castagne del fuoco più volte, che gli fa preferire Milito regalando un tempo agli avversari anziché mettere il ragazzino argentino adducendo scuse su scuse. Vorrei non avesse questo odioso mix di testardaggine e presunzione per giocare con tutte allo stesso modo, che sia il Cagliari o la Juve. Perché se giochi contro la Juventus mettendola sulle individualità non può prendertela con un tuo giocatore, chiaramente inadatto a fare quello che gli chiedi. Se sei il secondo allenatore più pagato del campionato mi aspetto molto, molto di più:

Genoa: 1 vittoria e 1 sconfitta
Catania: 1 vittoria e 1 pareggio
Juventus: 1 pareggio e 1 sconfitta
Sassuolo: 2 vittorie
Fiorentina: 2 vittorie
Cagliari: 2 pareggi
Roma: sconfitta
Torino: pareggio
Hellas: vittoria
Atalanta: pareggio
Udinese: vittoria
Livorno: vittoria
Bologna: pareggio
Sampdoria: pareggio
Parma: pareggio
Napoli: sconfitta
Milan: vittoria
Lazio: sconfitta
Chievo: pareggio

Abbiamo affrontato il Bologna quartultimo, il Chievo quintultimo, il Catania ultimo, la Lazio e la Samp in crisi nera, il Cagliari praticamente senza allenatore e non siamo riusciti a portare via mai i tre punti. Se l’anno scorso abbiamo crocifisso Stramaccioni, non vedo perché non si possa almeno criticare Mazzarri. Sto cercando ancora di capire per quale motivo il nostro mister goda di tutto questo credito. Soprattutto da parte dei giornalisti.
Non c’è niente di più sbagliato di fare confronti fra le stagioni, è vero, ma non si può non dire, almeno per correttezza, che l’anno scorso il tracollo che ha portato, giustamente, all’esonero di Stramaccioni, è avvenuto dopo la ventottesima giornata, quando giocavamo con il solo Rocchi davanti, Silvestre in difesa, Pasa Garritano e Benassi a centrocampo. Non si può non ricordare, per esempio, che la panchina di Inter-Lazio 1-3 era così composta:

Carrizo, Chivu, Ferrari, Pasa, Spendlhofer, Benassi, Schelotto, Colombi, Forte, Garritano.

Quest’anno siamo senza coppe, usciti dalla coppa Italia, pochi infortuni e una rosa leggermente migliore ma nulla è cambiato. Non abbiamo mai vinto 3 partite consecutive e in casa abbiamo vinto solo 6 partite. Eppure ad oggi alla vigilia del possibile ennesimo tracollo contro la Roma siamo in Europa League. E’ pazzesco ma è così. Mancano 13 partite … 39 punti a disposizione. Dopo stasera ci aspettano 8 partite contro squadre che hanno meno punti di noi. Spero di essere smentito. Spero che qualche soddisfazione quest’anno si riesca a raccoglierla. Non so in che modo ma non possiamo permetterci di stare fuori dall’Europa per un altro anno. Siamo l’Inter non dimentichiamocelo. In settimana è stato ufficializzato l’arrivo del braccio destro di Thohir, Michael Williamson che si occuperà della parte finanziaria insieme ad Ausilio e Ricci. Dice che porterà l’Inter tra le prime dieci squadre al mondo. Me lo auguro e gli ricordo che noi lo siamo stati per quasi tutta la nostra storia in quella classifica.
Chiudo con una notizia trapelata nell’ultima riunione avuta con il coordinamento dei club di Varese. Se il Milan costruirà il suo stadio Thohir è intenzionato a comprare San Siro e tutta l’area adiacente per costruire la nuova casa dell’Inter. Una cittadella neroazzurra che andrà a sostituire Appiano Gentile. Forse è fanta-futuro ma di questi tempi sognare non costa nulla. Proprio l’Inter mi ha insegnato solo 4 anni fa che i sogni a volte diventano realtà e superano anche l’immaginazione...