giovedì 29 novembre 2012

Orgoglio e pregiudizio

Volevo fare un post sulla pessima gestione del caso Sneijder, su come ancora una volta non abbiamo lavato i panni sporchi in famiglia, su come tutti si stiano scatenando contro di noi dai sindacati ai giornalai, tanto che se anche fossimo dalla parte della ragione comunque agli occhi dell'opinione pubblica siamo passati ancora una volta per incompetenti. Fa niente se l'olandesina non si stia comportando da professionista. Va a curarsi in America per stare vicino alla moglie impegnata a Los Angeles e torna messo peggio di prima, negli ultimi due anni gioca meno della metà delle partite senza tra l'altro lasciare mai il segno, ma continua a percepire un ingaggio faraonico non più gestibile. Tutto questo però passa in secondo piano e le notizie a cui si da risalto lo fanno passare come vittima addirittura di mobbing! Siamo in Italia. Abbiamo altri esempi all'estero con Tevez, Ribery e Cristiano Ronaldo che in tempi diversi hanno avuto problemi simili ma gestiti in maniera migliore. Ma ormai la frittata è stata fatta e non si può tornare indietro. Speriamo solo che la telenovela finisca in tempi brevi soprattutto per la serenità dello spogliatoio che alla lunga potrebbe subirne le conseguenze.
Ma tutto questo oggi passa in secondo piano. Il mio pregiudizio  sul modo di gestire le questioni interne all'inter viene travolto dall'orgoglio che provo per quanto accaduto a New York, dove siamo stati accolti e ringraziati addirittura nel palazzo dell'ONU, per il lavoro svolto in questi quindici anni di attività da Inter Campus. La nostra delegazione di fronte a circa duecento membri dell'Assemblea Generale dell'ONU, ha potuto parlare dei risultati ottenuti nel mondo da Inter Campus, una storia di pallone e di solidarietà così importante e significativa da dar vita ad una particolare serata come quella di ieri. Un Moratti visibilmente emozionato ha concluso le varie testimonianze con queste parole:

"L'Inter vuole diventare il grande amico dei bambini più bisognosi, un amico che li aiuta a sentirsi coraggiosi e dà loro la libertà di esprimersi. Quando tutto è stato detto e fatto, rimangono in mente e restano nei nostri cuori i loro occhi, la luce dei loro sorrisi. Felici di giocare insieme, di indossare la maglia. Lavoriamo in situazioni difficili, a volte isolate per la loro pericolosità, ma la fiducia delle famiglie nel nostro progetto è tale da rendere il lavoro sempre più facile e sereno".

Come sempre accade in Italia il tutto è passato in secondo piano, come se l'evento non meritasse una eco ben più importante. Sotto il Palazzo di Vetro a Moratti hanno fatto le solite assurde domande sul caso Sneijder o sulle ultime sconfitte. Presidente non ti curar di loro. Ci siamo noi ad apprezzare il tuo lavoro e siamo parecchi milioni. Oggi, come e più di ieri, dobbiamo sentirci orgogliosi di appartenere a questa grande famiglia.




2 commenti:

PRES. ha detto...

ORGOGLIO E AMMIRAZIONE.Con queste due semplici parole ma di enorme significato voglio testimoniare il mio GRANDE SENSO DI APPARTENENZA a questa meravigliosa avventura di INTER CAMPUS...............in questo momento il resto NON CONTA.

carmen ha detto...

Tanti sorrisi in tanti piccoli Sogni....che possono diventare una grande Realta'.....GRAZIE. Un bambino sorride alla vita...Inter Campus sorride a un bambino.