giovedì 7 febbraio 2013

Il rumore degli amici

La trasferta di Siena è ormai archiviata. Sono riuscito per due giorni, gironzolando per Londra con Dario,  anche a dimenticare tutta l'amarezza per quello visto in campo. Per due giorni ho digiunato da qualsiasi collegamento con i media italiani, senza leggere giornali, sentire televisioni e sbirciare internet. Ogni tanto fa bene. Oggi al rientro pensavo e speravo di leggere finalmente da qualche parte un trafiletto nel quale qualcuno dei dirigenti della società facesse da parafulmine per il mister garantendo per lui, cercando di spiegare il momento o difendendo la campagna acquisti. Naturalmente niente di tutto questo. Solo due parole dette da Cassano (sic!) che dichiara che da noi si sta bene (forse sarà perchè non si fa un cazzo in settimana). L'unico che ha parlato è stato Moratti dal solito marciapiede affermando che in questo momento dobbiamo stare attenti soprattutto dagli attacchi degli amici. Cosa avrà voluto dire? A chi era indirizzata la frase? In effetti stiamo assistendo dall'inizio dell'anno ad una serie di frecciatine lanciate da diverse persone legate all'inter; dai tifosi vip come Mentana e Bonolis, all'ex Paolillo, da Materazzi, da Tronchetti Provera, da Monti del Corriere della Sera ecc.
Il bersaglio sembra essere il duo Branca e Ausilio. Obbiettivamente sono indifendibili e mediaticamente odiosi. Ma purtroppo a farne le spese è il mister che sembra in balia degli eventi. Spero di essere smentito ma non vedo niente di buono in questo atteggiamento. Il Circo Medrano si è messo all'opera e vuole il terzo posto. L'hanno spinto fin lassù a suon di rigori e favori e l'ultima incredibile sceneggiata è far giocare Cagliari-Milan a Torino perchè il prefetto ha dichiarato inagibile lo stadio per la seconda volta in stagione (la prima è stato con la juve ... che strano!). Poi c'è Galliani, tornato ad essere ai vertici della lega, che dice il falso senza nessuno che controbatte (clamorosa la conferenza stampa di venerdì scorso). E' veramente un momento negativo e dobbiamo stare vicino ai ragazzi. Noi dobbiamo fare qualcosa anche facendoci sentire, sia in positivo che in negativo. Anche domenica a Siena ho visto un atteggiamento di rassegnazione tra i tifosi, anche nella Curva. Mostrare indifferenza crea solo terreno fertile per coloro che si stanno arricchendo alle spalle dell'Inter. L'inter appartiene alla passione dei tifosi. Se ne devono ricordate tutti. Non vorrei che si finisse come al parlmanento italiano, sempre più pregno di leccaculo, truffatori e affaristi che del problema Italia se ne infischiano, grazie anche all'atteggiamento del cittadino medio che sempre più si riempe la bocca con la solita frase: "tanto non cambia niente".


Ieri passeggiando con Dario nello Stamford Bridge, ho pensato a ciò che la nostra Inter riuscì a compiere in quello stadio, andando a giocarsela a viso aperto senza paura e con la schiuma alla bocca. Una partita che ci spalancò le porte del paradiso. Non pretendo tanto ma non voglio vedere neanche la rassegnazione  che leggo negli occhi di chi indossa oggi i nostri colori.

1 commento:

Dario ha detto...

E' vero anche io ho pensato la stessa cosa quando eravamo allo Stamford Bridge....siamo andati a giocare li con Thiago Motta, Sneijder e tre punte senza paura lasciando a casa mononeurone e facendo 300 tiri in porta!!!mi viene il magone solo a pensarci.Domenica quardavo la partita in tv e all'espulsione ho detto "è finita" prima in 10 o anche in 9 non importava;erano gli altri ad avere paura di noi.Purtroppo il gioco latita ed è una squadra zeppa di equivoci,continuamente aggiustata in corsa...ma sono in questi momenti che deve uscire la società,anche esagerando come fanno gli "altri" ma facendosi sentire!!!