venerdì 29 marzo 2013

Nuovi vecchi equilibri di potere nel calcio italiano (seconda parte)

Nella prima parte abbiamo approfondito i passaggi, i retroscena, i giochi di potere che hanno portato Beretta alla rielezione in Lega come Presidente, nonostante lui si fosse dimesso quasi 2 anni prima per l’evidente conflitto di interessi con l’incarico in Unicredit e fosse rimasto in carica di proroga in proroga in una situazione di oggettiva impasse. Adriano Galliani è tornato ad essere (lo è sempre stato) il nuovo uomo forte a cui buona parte dei club di serie A si sono affidati per mantenere, se non addirittura aumentare, gli introiti dai diritti tv in vista della scadenza del contratto con SKY previsto per il 2015.Ora seguiamo il percorso dei soldi delle televisioni, presenti e soprattutto futuri, per scoprire come muteranno gli equilibri politici ed economici. La crisi economica, la perdita di appeal del prodotto calcio e una linea editoriale non sempre equidistante hanno provocato alla pay tv satellitare a fine 2012, dopo aver tagliato il sofferto traguardo dei 5 milioni degli abbonati nell’estate 2011, un calo di oltre 200mila tessere ed il dimezzamento del margine operativo, dai 230 milioni del 2009 ai 104 dello scorso dicembre. Il management era già da tempo corso ai ripari: addio alla Liga, alla Bundesliga ed a molti tornei europei, un sì sofferto alla NBA ed alla Premier League (nonostante l’investimento non sia supportato da ascolti e ritorni pubblicitari), all in su Mondiali, Champions League, Olimpiadi e infine Formula 1, la novità del 2013. La ricerca della qualità e degli eventi è apprezzabile, ma non potendo contare su una piena esclusiva (anche perchè alcune gare sportive di rilevanza sociale devono essere per legge trasmesse in chiaro) i dati dei nuovi abbonati per ora non ripagano lo sforzo compiuto. Non avendo concorrenza sul satellite e non essendo mai stata percorsa in Lega con convinzione la strada di un proprio canale televisivo di autoproduzione, SKY si preparava ad una offerta al ribasso in vista del 2015, nonostante sia conscia che senza il calcio dovrebbe chiudere i battenti e che la concorrenza di Mediaset Premium (a fine 2012 2 milioni di abbonati e altrettante carte prepagate vendute) si fa ogni anno più pressante .Ed è qui che entra in scena la tv araba Al Jazeera, o meglio Pitch International, la società di brokeraggio londinese dietro alla quale per entrare nel settore si nasconde lo sceicco del Qatar Hamad Bin Khalifa Al Thani, 53 anni, due mogli e 15 figli, una fortuna personale di 3 miliardi di dollari, amministratore delegato del fondo sovrano qatariota (secondo solo a quello di Abu Dhabi) dell’emirato grande come l’Abruzzo ma con il secondo reddito pro capite del pianeta. Grazie ai giacimenti petroliferi e di gas, sta da tempo lavorando per l’emiro su un progetto di egemonia mondiale denominato Qatar National Vision 2030 e fondato sull’acquisto di canali televisivi, società sportive e marchi del lusso e dell’abbigliamento che gli permettono di entrare nei settori nevralgici dei vari Paesi per poi dare la scalata ai grandi gruppi nazionali .Ha investito ad esempio nei magazzini Harrods, palazzi sugli Champs Elysée, l’Hotel d’Evreux a Place Vendôme, mezza Rue de Rivoli lungo la Senna, partecipazioni in Lvmh, Tiffany, percentuali significative della Volkswagen e della Porsche, della Borsa londinese, di una quota della Barclays, il grattacielo di Renzo Piano The Shard, il consorzio Costa Smeralda, l’Hotel Gallia di Milano e Baglioni di Firenze, la maison Valentino e si vocifera, per restare all’ambito italiano, che abbia nel mirino anche Fincantieri per produrre direttamente imbarcazioni di lusso. Gli appassionati di calcio lo conoscono perchè, oltre ad aver ottenuto l’organizzazione dei Mondiali nel 2022, è diventato proprietario del Paris Saint Germain, in poco tempo trasformato in una big europea grazie agli strabilianti acquisti in serie A di Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi, Pastore, Verratti, Sirigu, Thiago Motta, Menez, Sissoko, oltre agli italianissimi Ancelotti e Leonardo come allenatore e direttore sportivo. Al Thani sa benissimo però che il potere passa anche dal controllo dei media. Al Jazeera è diventato uno dei più importanti network mondiali, ma in Europa ( e non solo) a pesare moltissimo è lo sport ed in particolare il calcio.E così ecco l’acquisto dei diritti tv della Ligue 1 in Francia a scapito di Canal Plus, di quelli del calcio europeo negli Stati Uniti, nonchè di quelli per il triennio 2013-2016 della Premier League e per il biennio 2013-2015 della Liga nel nostro Paese. Il canale sportivo con cui stanno familiarizzando in molti si chiama BeIn Sport e dalla prossima estate lo conosceremo anche noi. Non è ancora ufficiale, ma è probabile che entrerà nell’offerta Mediaset Premium del digitale terrestre, trasmettendo appunto i due campionati in questione. Un primo passo per sbarcare nel nostro stagnante e difficile mercato (gli scandali hanno diminuito la domanda di calcio dell’utenza), prima di sferrare l’attacco a SKY e a Murdoch per i diritti tv sul satellite dal 2015. Potendo contare, indovinate un pò, sull’appoggio della Lega Calcio rappresentata da Beretta che potrà addirittura sperare di avere maggiori introiti (ora fermi a 826 milioni) nonostante la crisi del nostro movimento. Galliani e Berlusconi, senior e junior, si fregano già le mani. Se Piersilvio per la prima volta ha dovuto chiudere il bilancio con un pesante rosso, Adriano e Silvio hanno potuto sistemare i conti rossoneri grazie alla iper valutazione di Thiago Silva e Ibrahimovic da parte del Paris Saint Germain nella scorsa estate. Il progetto neppure tanto segreto è quello di far entrare lo sceicco nel Milan, magari con una quota di minoranza. Finora non è accaduto anche perchè non si è trovato il modo di aggirare le norme della Uefa sulla multiproprietà, ma nulla vieta ad esempio una multimilionaria sponsorizzazione di BeInSport sulle maglie e una posizione privilegiata sui mercati emergenti.La gestione delle partnership e del marketing del Milan è infatti della potentissima Infront Italy, ossia la società con sede in Svizzera fondata a livello internazionale tra gli altri dal figlio di Blatter, leader in Italia nella gestione dei diritti sportivi perchè è stata scelta dalla Lega come advisor per la vendita di questi nel nostro Paese e all’estero.Come è nata la Infront, chi vi lavora nella sede italiana, i suoi legami con Fininvest-Mediaset, i suoi rapporti di lavoro nella piena legalità e trasparenza con Lazio (Lotito), Palermo (Zamparini), Cagliari (Cellino), Genoa (Preziosi) e probabilmente entro breve anche con il Napoli (De Laurentiis), saranno oggetto della terza parte dell’inchiesta.
Segue…

3 commenti:

Bruno ha detto...

A TUTTI GLI AMICI DELL'NTER CLUB DI BESNATE, UN ABBRACCIO PER UNA FELICE E SERENA PASQUA, W IL MILAN :-))

blogger ha detto...

Il blogger ricambia gli auguri al solo rossonero che rispetta!
Ciao Dandy a domani sera per la pizzaaaaaaaaaaaaa!

PRES.E CARMEN ha detto...

Auguroni SPECIALI ad un AMICO milanista(MANNAGGIA)ma simpaticissimo e spiritosissimo.SEMPRE E COMUNQUE FORZA INTER.CIAO Dandy a domani sera.