mercoledì 19 febbraio 2014

Offerta di lavoro

La Odgers Berndtson, una delle principali agenzie mondiali di executive search, ha pubblicato sulle pagine del proprio sito ufficiale due annunci di ricerca personale legati alla società di Erick Thohir. Nello specifico, si parla di un direttore marketing e un responsabile internazionale per le vendite. La prima figura, che si occuperà di sviluppare a livello mondiale il brand Inter, dovrebbe interagire con le aree comunicazione e commerciale, la seconda avrà complete responsabilità per quel che riguarda le partnership commerciali su scala mondiale.
Al direttore marketing sarà inoltre chiesto di conoscere quella che è la base mondiale dei tifosi dell’Inter, con l’obiettivo di effettuare una segmentazione geografica e capire le loro necessità per sfruttare al meglio le possibilità offerte dal mercato; dovrà sviluppare strategie di coinvolgimento dei tifosi per aumentare le presenze allo stadio e sviluppare altre opportunità nei giorni non di gara (si fa riferimento alla costruzione di un museo dell’Inter). Dovrà inoltre guidare lo sviluppo e la realizzazione della strategia per il brand Inter ampliandolo a tutti i vari stakeholders.
Il direttore vendite internazionali dovrà invece creare e sviluppare una nuova strategia di partnership per il marketing e la vendita di sponsorizzazioni dedicata a organizzazioni multinazionali, oltre a identificare mercati e partner chiave, capire le loro esigenze e convertirle in relazioni capaci di generare ritorni economici.
Fonte: FcInterNews

Appendo questa notizia con sgomento e stupore. Invece di pubblicare all'estero inserzioni del genere per  ricercare manager strapagati che sviluppino strategie per aumentare i tifosi allo stadio suggerisco al buon Thohir di rivolgersi a me e ai miei amici e con poca spesa pensiamo noi a spiegargli come riportare la gente allo stadio. Garantito!


 

mercoledì 12 febbraio 2014

Massimo Moratti



Massimo Moratti. Che lui sia l’artefice dei successi (e degli insuccessi) della nostra recente storia, che ci abbia messo e rimesso soldi e passione e preso fuoriclasse immensi e allenatori leggendari e’ qualcosa di talmente ovvio scontato oggettivo chiaro e incontestabile. Che ogni cuore neroazzurro senta per lui una infinita riconoscenza altrettanto. Ma che lui se la prenda con i tifosi per la mancanza di solidarieta’ nella vicenda calciopoli e che non abbia mai ricevuto riconoscenza dal suo pubblico e’ qualcosa che non e’ in cielo ne in terra. Perche’ poi oltre alle storiche vittorie bisognerebbe avere l’onesta’ di non dimenticare neanche gli anni dei celebri tracolli, anni di pianti e di insuccessi, di fallimenti, di bidoni, di stagioni nefaste che per anni ci hanno comportato il meritato scettro di barzelletta d’italia. Nonche’  una gestione poco simpatica dei biglietti del Bernabeu poco riguardosa dei propri tifosi e di tante altre vicende legate alla biglietteria che ancora subiamo puntualmente (Inter – Cittadella del 18 agosto ne è una testimonianza). Ha creato una struttura familiare che stava per far pagare la festa scudetto, che ha generato i carri merci per Madrid, che ha alimentato un ambiente isterico con scelte isteriche. Quest’anno poi l’atto finale, affidandoci nelle mani di un indonesiano e lasciandogli in eredita’ una societa’ con 250 milioni di euro di passivo (di sua paternita’) e un materiale umano tecnico scadentissimo (di sua paternita’) gestito da una dirigenza mediocre e incompetente (di sua paternita’). Quindi io di Moratti ricordo le gioie e i sorrisi che mi ha fatto vivere ma anche i pianti le bestemmie e gli ingiallimenti al fegato che mi ha provocato. Cosi come lui prima di parlare del mondo interista dovrebbe ricordare il bene ed il male che ha fatto a questa societa’. Moratti mi ha dato l’impressione che nei pochi giorni in cui ha dismesso la carica sia invecchiato e rincoglionito tutto in una volta di brutto. Un po’ come quelle vecchie tardone che sono state sfavillanti soubrette ed ora passata l’epoca d’oro provano arrancando a sparare gli ultimi colpi ad effetto con boiate colossali pur di riagguantare ancora per qualche secondo quella ribalta e quel protagonismo ormai persi.  Moratti ha perso tutte le fiches al casinò. Avrebbe potuto andarsene con dignità anziché voler rimanere tra i tavoli dispensando consigli e indicando strategie di gioco a chi le fiches deve ancora giocarsele tutte. Nessuno nega l’affetto che ci ha legato ad un proprietario capace di sbagliare tanto come di portare l’Inter tra le Leggende della storia del calcio, ma i suggerimenti sulla strategia comunicativa che Thohir dovrebbe adottare e la sorpresa sul benservito a Marco Branca (che paga comunque anche colpe non sue, sia chiaro) sono manna dal cielo per le vedove della carta stampata e certamente non aiutano la nuova proprietà nel delineare in maniera netta, come sta già facendo, la struttura tecnica e societaria dell’Inter che verrà.
Non c’è più spazio per le coccole, mi auguro non ci sia più spazio neppure per l’eterna nostalgia. Neanche per i Zanetti e i Milito. Ci hanno dato tanto, ma hanno anche ricevuto tantissimo. Il tifoso neroazzurro è veramente innamorato. Domenica sera ho visto i visi uscendo dallo stadio. Erano felici per un gol al Sassuolo. E sono gli stessi che da ormai quattro anni ne stanno vedendo di tutti i colori senza batter ciglio, senza contestazioni se non civilissime e ironiche e soprattutto sempre presenti.                                                                                                      
Quella su “A Calciopoli non si schierarono con me” manco la commento.

lunedì 3 febbraio 2014

juventus - Inter 3-1



Terminata la farsa del calciomercato, che ci ha di fatto ridiventare la barzelletta d’Italia con la vicenda Guarin  ci riaffacciamo purtroppo sul campionato andando proprio a Torino a giocare contro la squadra che ci ha accusato a reti unificate di essere dei pagliacci. Ci hanno pure rotto i vetri del pullman e la cosa perlomeno avrebbe dovuto mettere un po’ di odio calcistico nella testa e nel cuore dei nostri eroi. Ma il risultato e soprattutto la prestazione ha evidenziato una verità assoluta: la verità è che non gliene frega un cazzo a nessuno. Si nota dai particolari, gente che va in panca sul 3-0 e ride giuliva, gente che pensa al mondiale e tira via la gamba, gente che tanto non sarà più qui l’anno prossimo, gente che voleva già essere altrove, gente che ha intascato 3.5 milioni all’anno per tre anni facendo 2 partite e che adesso rinuncia agli tre mesi passando per eroe. Non riesco più neanche a incazzarmi. Quando ho visto Nagatomo capitano poi ho capito veramente il fondo che abbiamo raggiunto. Facciamo schifo, sostanzialmente, e  costretti a seguire una squadra piena di giocatori inadeguati, guidati da un buttero dalla lacrima facile e altrettanto inadeguato e che si è ormai giocato tutte le scuse, anche se ieri ha pensato bene di trovare in Kovacic il capro espiatorio. La scorsa settimana eravamo noi tifosi che non urlavamo abbastanza per spingere la squadra contro il Catania reduce dalle venti sconfitte consecutive fuori casa. Conciati così siamo entrati nel covo dei  nemici e nel loro momento più agguerrito e senza possibilità di scampo. Dalle fasce, punto di forza sbandierato da Mazzarri nel suo “sistema”, arriva la disfatta con Nagatomo capitano che dovrebbe togliersi la vita dopo la prestazione di ieri e Jonathan che viene a più riprese umiliato da Asamoah.Certo se non fossimo obbligati a giocare con sta cazzo di difesa a tre avremmo un uomo in più in mezzo al campo, e a turno Pirlo, Vidal e Pogba non correrebbero liberi come gazzelle. Ma non solo il nostro mister non cambia idea su questo schema demenziale ma mette in campo Kovacic senza dirgli di pressare Pirlo: l’unica mossa che tutte le squadre che affrontano la Juve sanno di dover fare. E se il pressing doveva farlo Alvarez  tanto valeva giocare in dieci. E’ pur vero che nel bene e nel male Palacio ha sul piede e sulla testa la chance di pareggiarla, ma sarebbe stato un insulto oltre che un favore eccessivo a un allenatore che lo costringe a correre per tre (per se stesso, per Milito, entrato a far passerella, e per Alvarez, inguardabile). Da quanto visto in campo era meglio buttare nella mischia subito Ruben Botta, che almeno ha provato a rendersi pericoloso. E Icardi è così messo da non poter cercare il quinto centro personale contro i maledetti gobbi? E Guarin? Siamo sicuri che Mourinho lo avrebbe escluso perchè troppo provato dalle vicende del calciomercato? Perché Conte ha invece convocato e schierato Vucinic che per poco non infila il quarto gol? Domande a cui non ci saranno risposte. Tanto ormai l’indonesiano è sparito per altri due mesi dopo aver dato 20 milioncini a Lotito e 3 a Cairo per due giocatori in scadenza di contratto e altre facce in società non ne conosciamo. Anarchia sotto tutti i punti di vista. Ancora 6 o 7 punti e siamo salvi. L’importante è questo almeno per poter urlare l’anno prossimo in quello stadio pieno di persone brutte, squallide, ignoranti e arroganti l’unica cosa che ci contraddistingue ovunque. Mai stati in B.
Una parola a parte sulla trasferta. Ho girato stadi in tutto il mondo ma la gente che riempie quel circo è veramente la feccia della feccia. E ogni anno peggiorano. Sono proprio diversi da tutti e non riesco a trovare aggettivi per definirli. Dai bambini, agli anziani e alle donne. In altri tempi sarebbe finita diversamente e quelle poche barriere sarebbero state travolte per regolare i conti. Ma viviamo in una nuova era dove non puoi entrare con una crema per le mani ma devi assistere a spettacoli indegni e provocazioni di ogni tipo senza poter fare nulla. Anche ieri ci siamo contraddistinti con le vera arma che puoi usare in questi casi: l’ironia. Fino a quando non ci toglieranno pure quella.
il mezzo usato per la trasferta

il Ciccio sembra già prevedere il risultato

senza parole

ovunque ... comunque

alcuni dei simpatici fogli lanciati verso i gobbi




...dopo 8 panini con salse, formaggio e salame e due litri di coca e rum il Ciccio sembra un po assente.