Massimo Moratti. Che lui sia l’artefice dei successi (e degli
insuccessi) della nostra recente storia, che ci abbia messo e rimesso soldi e
passione e preso fuoriclasse immensi e allenatori leggendari e’ qualcosa di
talmente ovvio scontato oggettivo chiaro e incontestabile. Che ogni cuore
neroazzurro senta per lui una infinita riconoscenza altrettanto. Ma che lui se
la prenda con i tifosi per la mancanza di solidarieta’ nella vicenda calciopoli
e che non abbia mai ricevuto riconoscenza dal suo pubblico e’ qualcosa che non
e’ in cielo ne in terra. Perche’ poi oltre alle storiche vittorie bisognerebbe
avere l’onesta’ di non dimenticare neanche gli anni dei celebri tracolli, anni
di pianti e di insuccessi, di fallimenti, di bidoni, di stagioni nefaste che
per anni ci hanno comportato il meritato scettro di barzelletta d’italia.
Nonche’ una gestione poco simpatica dei
biglietti del Bernabeu poco riguardosa dei propri tifosi e di tante altre
vicende legate alla biglietteria che ancora subiamo puntualmente (Inter –
Cittadella del 18 agosto ne è una testimonianza). Ha creato una struttura familiare che stava per far pagare la festa scudetto,
che ha generato i carri merci
per Madrid, che ha alimentato
un ambiente isterico con
scelte isteriche. Quest’anno
poi l’atto finale, affidandoci nelle mani di un indonesiano e lasciandogli in
eredita’ una societa’ con 250 milioni di euro di passivo (di sua paternita’) e
un materiale umano tecnico scadentissimo (di sua paternita’) gestito da una
dirigenza mediocre e incompetente (di sua paternita’). Quindi io di Moratti
ricordo le gioie e i sorrisi che mi ha fatto vivere ma anche i pianti le
bestemmie e gli ingiallimenti al fegato che mi ha provocato. Cosi come lui
prima di parlare del mondo interista dovrebbe ricordare il bene ed il male che
ha fatto a questa societa’. Moratti mi ha dato l’impressione che nei pochi
giorni in cui ha dismesso la carica sia invecchiato e rincoglionito tutto in
una volta di brutto. Un po’ come quelle vecchie tardone che sono state
sfavillanti soubrette ed ora passata l’epoca d’oro provano arrancando a sparare
gli ultimi colpi ad effetto con boiate colossali pur di riagguantare ancora per
qualche secondo quella ribalta e quel protagonismo ormai persi. Moratti ha perso tutte le fiches al casinò. Avrebbe
potuto andarsene con dignità anziché voler rimanere tra i tavoli dispensando
consigli e indicando strategie di gioco a chi le fiches deve ancora giocarsele
tutte. Nessuno nega l’affetto che ci ha legato ad un proprietario capace di
sbagliare tanto come di portare l’Inter tra le
Leggende della storia del calcio, ma i suggerimenti sulla strategia
comunicativa che Thohir dovrebbe adottare e la sorpresa sul benservito a Marco
Branca (che paga comunque anche colpe non sue, sia chiaro) sono manna dal cielo
per le vedove della carta stampata e certamente non aiutano la nuova proprietà
nel delineare in maniera netta, come sta già facendo, la struttura tecnica e
societaria dell’Inter che verrà.
Non c’è più spazio per le coccole, mi auguro non ci sia più spazio neppure per l’eterna nostalgia. Neanche per i Zanetti e i Milito. Ci hanno dato tanto, ma hanno anche ricevuto tantissimo. Il tifoso neroazzurro è veramente innamorato. Domenica sera ho visto i visi uscendo dallo stadio. Erano felici per un gol al Sassuolo. E sono gli stessi che da ormai quattro anni ne stanno vedendo di tutti i colori senza batter ciglio, senza contestazioni se non civilissime e ironiche e soprattutto sempre presenti. Quella su “A Calciopoli non si schierarono con me” manco la commento.
Non c’è più spazio per le coccole, mi auguro non ci sia più spazio neppure per l’eterna nostalgia. Neanche per i Zanetti e i Milito. Ci hanno dato tanto, ma hanno anche ricevuto tantissimo. Il tifoso neroazzurro è veramente innamorato. Domenica sera ho visto i visi uscendo dallo stadio. Erano felici per un gol al Sassuolo. E sono gli stessi che da ormai quattro anni ne stanno vedendo di tutti i colori senza batter ciglio, senza contestazioni se non civilissime e ironiche e soprattutto sempre presenti. Quella su “A Calciopoli non si schierarono con me” manco la commento.
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