mercoledì 29 febbraio 2012

La legge NON è uguale per tutti

GIUDICE TOSEL - Il comportamento sarebbe stato decisamente meritevole di opportuna sanzione disciplinare qualora fosse stato “visto” dal Direttore di Gara, ma considerato l’acceso contesto agonistico e la dinamica dei convulsi movimenti di entrambi i protagonisti, non sussiste una prova certa circa quell’intenzionalità lesiva che integra gli estremi della “condotta violenta”.
Questa è la motivazione per la quale il mitico giudice ha sentenziato dopo i fatti dell'ultimo Milan - Juve. Tutto coperto ... tutto messo a tacere.
Fra clamorosi gol non dati, fuorigioco inventati, falli da dietro, scazzottate in campo e fuori e risse fisiche e verbali, a San Siro è andato in scena tutto il brutto del calcio italiano.
Voglio solo ricordare cosa ci toccò subire con Tagliavento dopo il famoso inter- sampdoria delle manette:
3 giornate a Mourinho, 2 giornate a Cambiasso, 2 giornate a Muntari, 1 giornata a Cordoba, 1 giornata a Samuel e 2 settimane di inibizione a Oriali.
Ma questa volta per Tosel non ci sono stati comportamenti violenti.....
Intanto juve e milano hanno già ricominciato a camminare a braccetto fuori dal campo e per entrambe è già ricominciato il processo di beatificazione.

Ancora una volta e per sempre fiero di essere diverso da loro...

martedì 28 febbraio 2012

Che succede ad Appiano Gentile?

C’era una volta un ragazzino di grande talento sbarcato a Milano con i suoi riccioli e la sua famiglia armato solo della sua simpatia e dei suoi piedi. Un 18enne che si è allenato (poco e male) non vedendo quasi mai il campo nonostante ogni volta che tocchi il manto verde cambi la squadra. Parliamo di un ragazzo giovane e sano, che non fa della forza fisica la sua dote migliore, ma che ha subito infortuni importanti dal punto di vista muscolare. Dopo 18 mesi di tribolazioni ha deciso di passare in Spagna dove si è ritrovato titolare in quattro partite su quattro, con 330 minuti giocati su 360,  con una serie di impressionanti voti in pagella. Ora sia lui che la squadra per cui sta giocando stanno pensando che forse è meglio non tornare ad Appiano. Ecco la breve cronistoria di Philippe Coutinho.
Possiamo poi parlare della storia di un altro ragazzo, anche lui molto giovane, ma al contrario di Coutinho dotato di un carattere forte e determinato al 100% a emergere, tanto da scegliere un prestito in Olanda piuttosto che la panchina. Tornato a vestire nerazzurro non ha più visto non solo il campo, ma neppure la panchina. Ha deciso di andare in prestito in serie B, per giocare, perché a 20 anni conta solo quello, altrimenti come si cresce. Risultato: titolare in sette partite su sette, 630 minuti giocati, zero gol presi. Anche Luca Caldirola non smania per tornare a vestire il nerazzurro. Strano, no?
Passiamo a due casi opposti. Da un lato quello di un prodotto del vivaio interista straniero, ma determinante per il Triplete del 2010, grazie alla sua applicazione tattica e al suo sacrificio. Un giocatore che sicuramente non è inferiore ai sostituti che siedono sulla panchina nerazzurra in questo momento. Quest’anno sembrava ormai un cinghiale: ha deciso di andarsene al Sud, dove si mangia meglio, ma ci si allena snche meglio, tanto che ha perso dieci chili ed è diventato il primo ricambio di un attacco di tutto rispetto. Il suo posto è stato preso da un attaccante italiano comprato per quasi venti milioni di euro che non segna ormai da più di un mese, trasformato da rapace capace di trasformare in gol ogni palla crossata in mezzo all’area, a pilone di marmo non in grado di girare in rete un pallone di testa solo sul limite dell’area piccola. Questa la storia di Pandev e Pazzini. 
Continuiamo con la storia del ragazzino capace di fare 15 gol in serie A olandese che a Milano gioca solo due partite in mezza stagione (in una segna anche il gol decisivo), scavalcato da giocatori che non sono in grado di fare uno stop a meno di dieci metri dal proprio piede. Perde la testa anche lui e si fa squalificare per 3 giornate. Questa la storia di Luc Castaignos.
E finiamo con Ricky Alvarez, strapagato ma in grado di giocare a calcio come nessuno dei nostri attuali centrocampisti sa fare (con qualche limite dal punto di vista della velocità di esecuzione) confinato da ormai un mese in tribuna per un misterioso infortunio. 
Si sente sempre più spesso dire “basta andare via dalla Pinetina e sono tutti più felici e giocano meglio, ci deve essere qualcosa ad Appiano”.
Questa purtroppo è la sensazione che abbiamo anche noi tifosi. Qualcosa non va dalle parti di Appiano. Ma forse è più di qualcosa. E non sono solo i giocatori. Ed è ora di sistemarla. Costi quello che costi.

lunedì 27 febbraio 2012

Capolinea

La cosa che più mi spaventa è che ci stiamo abituando alla sconfitta. Guardi la partita inerme, ti accorgi che non riusciamo più neanche ad arrivare nell'area avversaria, osservi i tuoi centrocampisti che non aiutano ne l'attacco ne la difesa, se perdiamo un pallone a centrocampo è gol sicuro, gli altri battono 10/15 corner e noi neanche uno, cambiamo modulo ogni partita e addirittura quasi sempre 2 o 3 volte all'interno della stessa partita, non segnamo da 5 partite, non abbiamo mai perso tante partite da quando esistiamo .... e potrei andare avanti per ore. Ma tutto questo sembra sia diventata la normalità. Il postpartita è sempre lo stesso: si presenta sempre e solo Ranieri che con il suo sorriso dice che i suoi sono stati fantastici; la società è inesistente, Zanetti prima o poi dirà che da adesso in poi "sono tutte finali".
Questo è ciò che più mi spaventa.
Qualcuno dovrebbe ricordarsi che siamo l'Inter. Tutti sappiamo che è un anno di transizione ma c'è modo e modo per dimostrarlo.
Oggi non mi aspetto grandi stravolgimenti ma qualcosa va fatto. Non so cosa deciderà Moratti ma dalle sue mosse si capirà qualcosa sul nostro futuro. E che non venga in mente a nessuno di lasciarci fino a maggio in mano a Beppe Baresi ed il suo Ipad. Almeno questo risparmiatecelo.

venerdì 24 febbraio 2012

Marsiglia

La partita:
Abbiamo perso al 93° ... non c'è stato nemmeno il tempo di tirare un sasso ai riflettori e ritirare la squadra (Galliani insegna).
Una delle più brutte partite a cui ho assistito. Loro una squadretta senza punti di riferimento che se proseguirà l'avventura in champions (sgrat!) ne prenderà almeno 3 o 4. Noi non siamo più nulla. E' duro ammetterlo ma è la realtà. In campo avevamo 9/11 del triplete e si è visto. In più c'erano i 2 mega acquisti estivi presi per sostituire Eto'o ... e si è visto. Zarate è qualcosa di vergognoso e di irritante. Forlan aveva la possibilità di mandarci in vantaggio e poi è naufragato insieme agli altri. Facciamo dei tiri che sembrano alla moviola. Dopo venti minuti non ne abbiamo più. Eppure al 90° ho pensato che il pareggio poteva bastare visto l'andazzo ma ecco che riusciamo a prendere il gol all'ultimo secondo e su corner (è stato inventato nel 1931 e da allora si sa che uno crossa e il compagno cerca di fare gol). Ok si può dire che siamo stati sfigati ma non è così. Non possiamo difendere uno 0-0 contro questa squadra; non possiamo far scaldare Milito per 45 minuti senza metterlo in campo. Noi siamo l'inter. 
Ed allora, dopo tutto quello che sappiamo e che abbiamo visto, visto che dietro al disfattismo generale ci siamo passati tanti anni fa e non vorremmo rientrare il quel vortice, facciamo una cosa, mettiamo per un pò da parte la voglia di prendere a calci nel culo il terzino romeno e chi continua a mandarlo in campo, di prendere per il bavero il funambolico Zarate, la ballerina olandese o il brasiliano pieno di birra che gioca solo quando gli va prima di rompersi quasi da fermo, di chiedere al direttore generale come ha fatto a buttare nel cesso 70 milioni in tre anni senza comprare un titolare e sopratutto perchè non si presenti mai davanti ai microfoni a prendersi un briciolo di responsabilità…Mettiamo tutto da parte e sosteniamoli in modo da chiudere al più presto questa stagione orrenda.
La trasferta:
Una trasferta bellissima ... peccato si sia giocato. Due giorni di sole in Costa Azzurra. Giornate primaverili, il mare, il cibo, i soliti splendidi compagni d'avventura. Un settore ospiti strapieno con le solite facce amiche. Una città caotica e con una popolazione che ci ha pienamente confermato quanto di più negativo si sia sempre detto su di loro ... provare per credere. Ancora una volta, nonostante il risultato, rispondo a chi ci dice "ma chi ve lo fa fare", che nulla ti riesce a dare più emozioni di una trasferta ... soprattutto all'estero. Non c'è nulla di razionale nello spendere soldi, viaggiare per ore ed ore.... farti scortare nel tuo fortino tra gli insulti di un popolo nemico .... rimanere un'ora dopo il fischio finale dentro ad uno stadio vuoto e poi farti scortare in autostrada dove riprende il viaggio di ritorno che ti riporta a casa il mattino dopo, magari dopo aver perso all'ultimo secondo. Non c'è nulla di razionale ma è solo passione. Non voglio essere giustificato ma nemmeno giudicato..... So solo che quello che provo nessuno me lo può levare.


When you walk through a storm
Hold your head up high
And don't be afraid of the dark
At the end of the storm
Is a golden sky
And the sweet silver song of a lark

Walk on through the wind
Walk on through the rain
Tho' your dreams be tossed and blown
Walk on, walk on
With hope in your heart
And you'll never walk alone
You'll never walk alone

 
Non Camminerai Mai Da Sola

 
Quando cammini nella tempesta
mantieni la testa alta
e non essere intimorito dal buio,
alla fine della tempesta
c'è un cielo dorato
e il dolce canto di un'allodola.

Avanza nel vento,
avanza nella pioggia,
sebbene i tuoi sogni siano infranti
avanza, avanza
con la speranza nel cuore
e non camminerai mai da sola,
non camminerai mai da sola

  

martedì 21 febbraio 2012

domenica 19 febbraio 2012

TI AMO



Lo ammetto, a me questo disastro sa di grandezza.
Solo una vera grande può farlo ed in questo modo.
Nello sport a volte si vince quando si fanno le cose bene, ma sempre si perde se si fanno le cose male.
Io penso a questi anni, a tutti i titoli concquistati, e mi sono sentito un poco ingrato. Ci si lamenta per un periodo storto (anche se è doveroso farlo), con una bacheca piena di coppe, quando ci sono sportivi che gioiscono per molto meno.
E, anche per consolarmi, pensavo che sono molto meglio queste sconfitte ed il triplete che un perenne terzo posto.

p.s. non dimenticatelo .... mai ...noi siamo diversi!! 

venerdì 17 febbraio 2012

Ripartiamo insieme

Stasera abbiamo l'occasione di ripartire per l'ennesima volta in questa stagione. Quelle davanti non sembrano avere una marcia in più e ci stanno aspettando. Non buttiamo via altre occasioni .... rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo, tutti insieme. Poi mercoledì ricomincia la Champions e sento che qualcosa di buono combineremo. L'atmosfera europea sa trasmettere sensazioni che in un campionato sempre più avvelenato i nostri eroi sembrano non provare più. Avvelenato dai soliti noti, i soliti idioti. Quelli che sono riusciti a trasformare Pirlo in un Inzaghi qualsiasi; quelli che emettono comunicati su qualsiasi cosa, risme di comunicati uno più irritato e irritante dell'altro. E si lamentano, sempre. Alla Juve basterebbe un foglio protocollo per farci stare il Padrino.
Amici juventini, continuate così. Continuate a emettere i vostri comunicati Provenzano-style, continuate a invocare la giustizia sportiva e ordinaria, continuate a chiedere rispetto. Nessuno vi deve niente, rassegnatevi. Siamo ancora tutti in credito con voi e ancora nel 2012 dite che Moggi è il miglior e Giraudo è come un padre. Siamo in credito.... noi non lo dimentichiamo.

Finalino per un altra persona fantastica: Sulley Muntari. Le sue prime parole da milanista sono da voltastomaco: "Passare dall'Inter al Milan per me è un salto importante della carriera; è un club che ha vinto di tutto e di più. Sono nel club più forte del mondo."
Ti ricordo che nel tuo curriculum figurano 2 scudetti, una Champions, una Tim Cup, 2 Supercoppe europee e un Mondiale per Club. E giocavi nella sponda ‘giusta’ del Naviglio. Ma forse hai memoria corta. Di certo però puoi verificare sul tuo conto bancario quanto il club nerazzurro ti ha voluto bene, offrendoti tra l’altro anche la possibilità di giocare altrove pur di non rimanere sempre in tribuna. Meglio continuare a guadagnare soldi facili senza particolare impegno, in un ambiente che ormai non ti voleva più e non certo per motivi futili. Complimenti per l’orgoglio, lo stesso che oggi provi per il grande salto rossonero...... maffanculo và!

mercoledì 15 febbraio 2012

Scoop della Gazza

Dalla Gazzetta: "Clamorosa contestazione sotto gli uffici della Saras ... in zona sei agenti della Digos!"

martedì 14 febbraio 2012

Buon San Valentino

Promesse d’amore generazionali:

Anno 1926, spiaggia di Palizzi a Mare, Calabria. Il bisnonno alla bisnonna: “Consolata, mi piacerebbe trasferire vossia in città con me”.
Anno 1951, rione operaio di Borgo Cina, Mirafiori Nord. Il nonno alla nonna: “Adolfina, è deciso: compreremo una vettura per andare al mare in riviera la domenica”.
Anno 1982, night club Nepentha, centro di Milano. Il papà alla mamma: “Puccy, se mi scatta la poesia ti faccio la villa a Cortina”.
Anno 2012, Skype. Tu alla tua donna: “Bella zia, lo vuoi un poke per San Valenta?”

Buon San Valentino a tutti i cuori neroazzurri


Cena IC Somma Lombardo

Ieri sera presso il Ristorante "Le Querce" di Casorate Sempione, si è svolta la cena dell'IC Somma Lombardo, paese natale di Angelo Moratti. Alla cena era presente l'ospite d'onore Massimo
Moratti. la sorella Bedy e una troup di Inter Chann capitanata dal mitico Scarpini. A questa bellissima serata hanno avuto il privilegio di partecipare due nostri rappresentanti, il presidente Mario e il consigliere Alessandro "Noga". Di seguito riporto uno stralcio della breve intervista rilasciata da Moratti durante la serata:

-Presidente Moratti, una serata speciale quella organizzata dall'Inter Club di Somma Lombardo nella quale è stato ridordato anche suo padre, Angelo.
"Sono stati molto gentili anche perchè dedicheranno una via di Somma Lombardo a mio padre, che qui è nato, ed è anche per questo che mi emoziona tanto ogni volta tornarci, specialmente con tutta la gentilezza che hanno per me, anche dopo una sconfitta come quella subita contro il Novara".
-Il calore dei tifosi interisti si fa sempre sentire...
"Sono bravissimi, gentilissimi e poi sanno che le cose le facciamo per cercare di far bene e quindi hanno anche affetto per questi colori".

Prossimamente ci sarà un'altra cena, organizzata dall'IC Gallarate per festeggiare il 50° anniversario della fondazione. Una data storica! Saremo lieti di parteciparvi con alcuni nostri rappresentanti per testimoniare quello spirito di collaborazione che ci unisce e che tanto fa inorgoglire il nostro Coordinatore Patrizio. 
Forza Inter, ora più che mai.













lunedì 13 febbraio 2012

Capolinea


Siamo arrivati a San Siro nonostante la temperatura glaciale chiedendo solo una cosa: una scossa. E’ normale che avendo visto in campo l’atteggiamento richiesto solo tra l’87esimo e il 93esimo le contestazioni e i cori siano il minimo che ci si possa aspettare. E forse arrivano troppo tardi per dare un ultimo campanello d’allarme.
Ranieri ci mette del suo, dato che bastava fare le cose con semplicità: Faraoni per Maicon, Chivu per Samuel, con Poli a sopperire a Cambiasso in mezzo al campo. Invece elimina le fasce con il solo Chivu a smazzarsi tutta la zona sinistra del campo, accentra gioco salvo poi obbligare prima Milito e poi Poli ad allargarsi in posizioni assurde per aprire il muro di Mondonico. E come se non bastasse la metà degli under 25 che ha convocato li manda in tribuna per fare spazio ad ultratrentenni che reggono si e no 20 minuti di fiato.
Quando finalmente Ranieri si accorge che movimentando le fasce potrebbe far male a un Novara francamente poca cosa, l’apparizione di Yuto Nagatomo viene salutata con un boato dallo stadio. Ovviamente è tardi, ma ogni palla che arriva da quelle parti si trasforma in un pericolo per la difesa del Novara. Rimangono sì e no 10 minuti da giocare e dagli spalti cominciano i cori che ci riportano anni addietro, ma la curva è stata fin troppo paziente. Magicamente la squadra capisce che non si può concludere il match così e centriamo una traversa, due miracoli del portiere e una palla che esce di un soffio.
 Meriteremmo di più, ma la società è giusto che venga punita per quello che è riuscita a combinare da quasi due anni a questa parte. E quello che mi terrorizza di più non è arrivare decimo quest’anno, ma la certezza che chi gestisce la mia squadra del cuore non ha la minima idea di cosa fare di fronte a tutto questo. Ranieri dovrebbe capire che è necessario mettere in campo gente che corra, prima di tutto, come una provinciale qualsiasi. La società dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e varare un piano di ristrutturazione interna e sportiva, oltre che romperci le palle con le necessità di ristrutturazione economica fatte come va di moda con i soli tagli e senza alcun investimento.
Magari spiegandoci anche a noi poveri idioti che ci siamo sempre e comunque, qual è il programma; con una conferenza stampa chiara e dettagliata e non con due battute a cazzo sparate sul marciapiede il lunedì mattina.

giovedì 9 febbraio 2012

Nostalgia....

 
" GLI UOMINI VERI NON SONO COLORO CHE NON CADONO MAI, MA COLORO CHE SI RIALZANO SEMPRE "

lunedì 6 febbraio 2012

Il carro è tornato a svuotarsi ....

Inesistente! L'inter vista oggi a Roma non è mai stata in partita, se non per una decina di minuti nella parte centrale del primo tempo. Poco da dire, il risultato è giustissimo e arriva più per nostri demeriti che per la prestazione offerta dai giallorossi. Sono apparse nette le difficoltà sia in fase difensiva che offensiva e le quattro occasioni concesse nei primi dieci minuti di gioco lo dimostrano. E questo nonostante un centrocampo tosto che sulla carta avrebbe dovuto garantire più copertura. L’unica nota lieta della giornata è che nessuna delle quattro squadre che ci precedono è riuscita a raccogliere bottino pieno, lasciando di fatto invariata la situazione in classifica. Se si vuol ambire a qualcosa di più dell’attuale quinto posto bisognerà invertire subito il trend negativo che ha visto l’Inter raccogliere un misero punticino nelle ultime tre partite. E proprio alla luce dei risultati delle dirette concorrenti,  non potendo assolutamente recriminare per la sconfitta di oggi, pensare ai punti lasciati per strada con Lecce e Palermo fa ancora più male.
L’imperativo adesso è quello di ritrovarsi e sfruttare al meglio il doppio turno casalingo con Novara e Bologna, recuperando più velocemente possibile tutti gli infortunati (Sneijder, Alvarez, Stankovic, Samuel e Guarin). Iniziare in salita è sempre difficilissimo e, come l'anno scorso, cercando di risalire prima o poi si paga pegno. Il carro si è nuovamente svuotato e adesso stiamo più larghi. Chi ha ben presenti gli obbiettivi di quest'anno sa che di più non possimo pretendere. Mi aspetto solo qualche parola da una dirigenza scandalosamente assente ... ancora più di prima. E' troppo comodo rilasciare interviste a cani e porci dopo aver vinto un derby per poi sparire e ritornare nell'oblio. Adesso dobbiamo solo rialzarci e ripartire: lo abbiamo già fatto e lo rifaremo.
E naturalmente noi ci saremo.

giovedì 2 febbraio 2012

Un altra settimana maledetta

Come lo scorso anno in una settimana abbiamo buttato via il lavoro di sei mesi. Ieri sera in un San Siro deserto non sono bastati neppure quattro gol di uno straordinario Diego Milito, a suo agio sulla neve come Tomba, per farci tornare al successo.
In una serata polare, in cui solo le fasce laterali erano sufficientemente agibili per fare calcio, abbiamo trovato sulla nostra pista da sci un degno rivale e campione come Fabrizio Miccoli. Spiace indicare in Ranocchia il principale responsabile di questo pareggio, ma è proprio così. Ieri  Lazio e Udinese hanno vinto e ci distanziano ulteriormente dall’obiettivo terzo posto (non capisco il pubblico di San Siro che esultava per la sconfitta del Milan)
Siamo tornati a casa infreddoliti e increduli ma fiduciosi per la prova del gruppo: il carattere non è mancato, Sneijder ha cerato di fare il suo relegato sulla fascia sinistra mentre Palombo si è inserito bene nei meccanismi e Poli ha mostrato talento e personalità.
Sono mancati i tre punti, ma se giochiamo così possiamo farcela.

p.s. San Siro ieri era ancora più bello .... Dio quanto amo quel posto!

mercoledì 1 febbraio 2012

Se no che gente saremmo....

Ieri sera alcuni rappresentanti del nostro club,  su invito di Fabrizio dell'IC Varese ed in compagnia di Fausto Sala, Giovanna e Patrizio (personaggi che ci legge conosce benissimo), hanno avuto il piacere di assistere, presso la Libreria del Corso a Varese, alla presentazione del libro di Gianfelice Facchetti "Se no che gente saremmo". Un libro, come ha ben spiegato l'autore, nel quale si vuol far arrivare un pallone fatto di dignità, coscienza e lealtà, resistenza e pudore. Nascere e crescere "all'ombra tenace dell'olmo Facchetti" è stata per Gianfelice una grande fortuna, ma anche una sfida stimolante e non sempre facile.
Ripercorre la vita del padre Giacinto e ci mostra che correndo ostinatamente dietro i propri sogni si può costruire una vita esemplare. Elenca tutta la carriera del padre con aneddoti molto interessanti fino ad arrivare alla malattia ed ai giorni nostri quando si è tentato di gettare fango su una figura esemplare. A Gianfelice è toccato il compito di difendere il padre dall'attacco del sottobosco calcistico, e lo ha fatto con la sanguigna passione di un figlio. E mentre i tristi personaggi del fango sono svaniti poi nel nulla, a stagliarsi esemplare all'orizzonte è restato solo il gigante Facchetti, con il suo tronco tenace e il suo sorriso gentile.

Abbiamo avuto poi la possibilità di scambiare quattro chiacchere con Gianfelice davanti ad una pizza e devo dire che abbiamo trovato una persona disponibilissima lontana anni luce da alcuni personaggi che popolano l'ambiente del calcio, proprio come lo era il papà.
Ringraziamo quindi chi ci ha dato la possibilità di passare questa bellissima serata e vogliamo ancora una volta ricordare cosa è stato Giacinto per noi:

il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Si è chiuso il mercato finalmente. non sentiremo più calciominchiate per almeno 4 mesi. Come al solito ci siamo ridotti a fare mercato nelle ultime 2 ore sintomo di poca programmazione e seretà. Abbiamo fatto fare una conferenza stampa a Ranieri sputtanandolo in mondovisione visto che ha convocato un giocatore già ceduto. Branca e Ausilio hanno dovuto ancora una volta chiudere con un saldo positivo questa sessione di mercato, autofinanziandosi con le cessioni. Obiettivo centrato, il trasferimento di Motta ha coperto gli esborsi per i 3 nuovi. E hanno dovuto agire in difesa, pescando tra chi era libero sul mercato quando è stato ceduto l’ex genoano
Ci siamo liberati di due elementi, Motta e Muntari, che guadagnavano di ingaggio tra i 2,8 e i 3,5 milioni, sostituendoli con Guarin, Juan Jesus e Palombo che non superano i 2 milioni. Obiettivo centrato anche se non si deve cedere un giocatore al Milan...mai!
E il tasso tecnico della squadra si è abbassato. Thiago è un campione, ha giocato nel Barca da protagonista, ha una classe e due piedi non paragonabili a quelli dell’ex Samp e di Guarin. Hanno aumentato dinamismo, corsa e intensità. Dubito fortemente che basti per compensare la perdita, anche perchè il Portoghese non gioca da 3 mesi.
Altro aspetto che preoccupa: ogni calciatore dell’Inter è in vendita alla giusta offerta. Non importa che ci si trovi in estate o in inverno, se si lotti per un obiettivo o meno (in Champions al posto Motta ci sarà Palombo in lista…). In entrata nè in Italia nè in Europa le big hanno fatto molto, anzi quasi nulla. La differenza è in uscita: nessuna ha ceduto un titolare come ha fatto l’Inter
Ranieri aveva chiesto un centrale e un esterno, nonchè la conferma di Motta, per il 442. Gli hanno ceduto Thiago, preso un bravo playmaker con caratteristiche diverse dal predecessore e un interno che si esprime meglio nel 433. Non proprio una dimostrazione di cieca fiducia.
Per riscattare Palombo e Guarin l’Inter dovrà investire altri 15 milioni di euro. Motta è stato ceduto per 10. Se questa è stata una campagna acquisti che ci porterà vantaggi o benefici, lo scopriremo solo vivendo. Fa un po' impressione vedere l'Inter che, su richiesta e su giusto corrispettivo, vende. Non trattiene, non fa la preziosa, non punta i piedi, non respinge al mittente. Vende, punto. Com'è il bicchiere...... mezzo pieno o mezzo vuoto?