Aveva ragione Mazzarri alla vigilia ad alzare la guardia
sulla stanchezza della rosa sull’assurdità di far giocare una partita al
giovedì sera e la successiva alla domenica pomeriggio. Per di più abbiamo
giocato su un campo reso pesante dalla pioggia e al limite della praticabilità.
A sorpresa il mister inizia la partita con un largo turnover
e lascia fuori Campagnaro, Jonathan, Taider e Palacio, dentro Pereira,
Belfodil, Kovacic e Rolando. Il risultato pare non cambiare. Ce la siamo
giocata sempre molto bene e fino a quando la stanchezza non si è fatta sentire
il pallino lo abbiamo tenuto noi. Il primo tempo si è chiuso sullo 0 a 0 ma
Agazzi ha salvato più volte il risultato. Nel secondo dopo il cambio Icardi –
Alvarez avevamo l’attacco più giovane della serie A … 60 anni in tre e visto in
prospettiva la cosa può solo far ben sperare. Ma ci è voluto Palacio per far
vedere la differenza tra un giocatore di prospettiva e un campione fatto e finito.
Il suo ingresso ha rivoluzionato l’incontro e ci ha permesso di passare
meritatamente in vantaggio. Troppo presto però: passano 8 minuti in cui l’Inter
cala di ritmo e intensità fino a quando Nainggolan, colpevolmente lasciato
solo, ha tutto il tempo per aggiustarsi un pallone al limite dell’area e
scaricare un destro che, complice una sfortunata deviazione di Rolando, si
infila alle spalle di Handanovic per il più ingiusto dei pareggi.
L’Inter cerca la reazione a testa bassa prima con una magia
di Palacio (sombrero, giravolta e sinistro al volo nel cuore dell’area: sarebbe
venuto giù San Siro anche se si giocava a Trieste) e poi addirittura con
l’ingresso in campo di Milito per un sempre più convincente Ranocchia. Il
risultato però non cambia e, subito dopo un’enorme mischia in area cagliaritana
in cui vengono neutralizzati i tentativi di Icardi, Palacio, Cambiasso e Milito
e subito dopo un corner concluso con un “fallo di confusione” in perfetto
Rocchi-style, arriva il fischio finale.
E’ 1-1 a Trieste con una buona Inter che, nonostante tutte
le avversità (turnover, scarso recupero, campo impraticabile..) mette in campo
la solita grinta e la solita concentrazione, e non riesce a portare a casa i
tre punti per i più classici degli episodi. Due punti buttati, sento dire in
giro, o forse due punti che ci tolgono un po’ di pressione di dosso e ci
permettono di iniziare a fare il nostro campionato, a fari spenti e senza
proclami. Come detto sin da agosto non solo la lotta per lo scudetto, ma anche
quella per il terzo posto sembra un mezzo miracolo per quest’anno.
Sabato sera arriva a
San Siro la sorprendente Roma di Garcia e Mazzarri si troverà davanti un suo
simile visto come il francese ha impostato la sua squadra. Possiamo ripetere le
belle prestazioni contro Juve e Fiorentina, possiamo fare male alla loro difesa
con la consapevolezza che loro hanno disponibilità e possibilità che oggi noi
non abbiamo perchè impegnati a cambiare proprietà o perchè non abbiamo saputo
scovare e vendere talenti come ha fatto Sabatini. Siamo sfavoriti, ma senza il
flipper precedente al gol di Vidal e senza la deviazione di Rolando sul tiro di
Nainggolan, saremmo a pari punti in classifica. Sono loro stavolta a dover
gestire pressioni ed aspettative. Godiamoci quindi lo spettacolo.
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