Sono almeno sei i punti persi per strada e
questa è la differenza tra le squadre come
la nostra e quelle che lottano per il vertice e racimolano i tre punti anche
quando non se lo meriterebbero. Sei punti che ci porterebbero quasi in cima
alla classifica. Incredibile visto il divario tecnico che ci divide dalle prime
tre. Bergamo, Cagliari, Torino e Bologna
forse sono anche 8 i punti persi per strada. 4 partite che se vinte nessuno
avrebbe gridato allo scandalo anzi sarebbe stata la normalità visto l’andamento
delle stesse. Forse solo a Bergamo il pari ci stava. Comunque va vene così. Siamo
senza punte e con una squadra a cui Mazzarri sta tirando fuori il possibile e
siamo a 2 punti dalla zona champions. Ci manca il killer instinct, siamo una
buona squadra assemblata un po’ a caso, con qualche individualità e un solo
giocatore in grado di farti vincere partite come quella di Bologna: Rodrigo
Palacio. Non c’è nessun altro in grado di fare la differenza: Guarin fallisce a
porta spalancata e tira da ogni angolo senza minimamente partecipare alla
manovra, Alvarez deve giocare troppo lontano dalla porta per essere decisivo,
Kovacic è un oggetto misterioso, Belfodil non è visto come titolare, Icardi è
al mare a fottere la tipa di Maxi Lopez, Milito è già in pensione. E quindi?
Quindi siam lì, con Mazzarri che cava sangue dalle rape, spera in un intervento
deciso nel mercato di gennaio e nel frattempo galleggia a ridosso delle
posizioni che contano, allunga la mano ma non tocca mai il podio e a volte
sembra anche lui volersi complicare la vita, rinunciando a qualche rischio
offensivo in più in tempo utile oppure ostinandosi a non invertire la posizione
tra Guarin e Alvarez. Adesso arrivano due partite casalinghe consecutive,
insidiose ma alla nostra portata, poi lo scontro diretto di Napoli e il derby,
con la parentesi di coppa Italia. Sono quattro partite di campionato che ci
accompagneranno verso il giro di boa: guardiamo solo al terzo posto perché noi siamo
questo. Una squadra incompleta, un po’ ballerina ma viva. Ci serve una marcia
in più nei momenti decisivi. Ci serve che quel pallone rotoli dietro la linea
del portiere avversario una volta di più, costi quel che costi. E magari Thohir
ci regalerà qualcosa nel mercato
invernale. Domenica sera sarà con noi nel tempio per la prima volta e magari l’emozione
per i colori del cielo e della notte, nel gelo di un san siro illuminato a
festa, gli farà aprire il cuore e il portafoglio.
1 commento:
meno male che arriva il derby (povero me) così almeno ci si ravviva il blog, ciao Sergino TVB
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