Giochiamo dopo 3 giorni la stessa partita di campionato. Sembra passato un anno. Posso solo immaginare come faremo a ricordarci che il 17 aprile ci sarà il ritorno della semifinale. Impossibile prevedere ora in che condizioni saremo noi e loro, magari non ci saranno neppure gli stessi allenatori! Restiamo ancora in corsa per la finale di coppa Italia ed in fondo, per come si era messo l’inizio della partita, va bene così. Ieri sono riemersi i limiti atletici e tecnici di una squadra logora a centrocampo e con troppe assenze in attacco. Per nostra fortuna anche la squadra di Zeman ha dei limiti evidenti e così dopo 30 minuti calano drasticamente d’intensità e lasciano la difesa in balia dei nostri purtroppo pochissimi giocatori (sarà un difetto del vedere le partite in tv ma sembrava che nella loro area non ci fosse mai una maglia neroazzurra!!). Comunque il primo tempo poteva finire con 3 o 4 gol di scarto. E invece Palacio riesce a tenere viva la partita e la qualificazione. A Strama sembra passata la voglia di ridere, anche se un po’ ci mette del suo Rispetto a domenica toglie una punta per un centrocampista in più e viene travolto nella prima mezzora. Nella ripresa finalmente corregge quel 3511 di partenza con un più sicuro 442 e quasi potevamo portare a casa una vittoria se avessimo centrato la porta invece di sbattere sui difensori avversari di turno. Sembra che viva anche lui alla giornata anche perché come al solito la società lo costringe ad una emergenza continua. Benvenuto all’Inter. Al fischio finale la sconfitta sicuramente ribaltabile al ritorno la scia un po’ di amaro in bocca per aver buttato via un’altra occasione contro i giallorossi. Con un approccio diverso potevamo vincerla e non è la prima volta che succede quest’anno. Ma d’altronde con i soli Palacio e Guarin che corrono, con l’incapacità atletica di Cambiasso e Zanetti, con l’insicurezza di Obi (che ha giocato tra l’altro non sulla sua fascia) e Benassi, con Gargano e Pereira che hanno dei piedi impresentabili, con Chivu che mostra tutte le sue lacune come difensore puro, di più non possiamo pretendere. L’obbiettivo era arrivare il più lontano possibile nelle coppe e almeno terzi in campionato. Diciamo che siamo ancora in corsa per entrambe le cose. Ma vedere la mia squadra ridotta così fa male, molto male, soprattutto davanti alla tv e non allo stadio. La fiducia c’è anche se non è facile ridimensionare le ambizioni. Noi ci saremo sempre ma almeno dateci qualche speranza.
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