martedì 8 gennaio 2013

Udinese - Inter 3-0

La Partita:
A mente fredda mi vien da pensare che è veramente un periodo dove la sfortuna regna sovrana alla Pinetina. Non riusciamo a recuperare neanche un infortunato, ci squalificano i giocatori ogni volta che apriamo bocca, non ci fischiano un rigore neanche a morire, sbagliamo dei gol a porta vuota. A mente calda siamo usciti dallo stadio non appena è entrato il terzo gol con una rabbia addosso che se per puro caso avessi incrociato in autostrada il pullman dell’Inter lo avrei speronato facendolo uscire di strada per poi cercare il corpo di Jonathan su cui mi sarei fatto un autoscatto con il mio miglior sorriso. Scherzi a parte non so più cosa pensare perché è vero che gli episodi ci sono contro ma è anche inoppugnabile che abbiamo fatto 8 punti in 8 partite e non può sempre essere la sfortuna a farci capitolare.
Le critiche a Stramaccioni possono essere comprensibili ma rischiano di suonare sterili, mentre quel Jonathan titolare la dice lunga sulle reali necessità di questa rosa: non c’è qualità e chi ce l’ha non ha più il fiato per dimostrarla. Sarebbe importante comprendere come, in un mercato di riparazione come quello di gennaio, un’operazione come quella di Rocchi, utile per rattoppare il reparto e dare fiato ad un Milito sempre più spesso acciaccato, possa avere un senso, considerando anche l’intenzione da parte della società di investire la poca liquidità disponibile su di un centrocampista che possa fare la differenza e colmare una lacuna ormai evidente a tutti tranne che ai nostri dirigenti. Attendendo le decisioni sul destino dei vari Sneijder, Coutinho, Alvarez e Silvestre stiamo trattando Schelotto, Lodi, Sorrentino e Campagnaro. Ma stiamo scherzando vero?
E’ vero che la mediocrità delle avversarie ci permette di non essere troppo distanti dalla vetta, ma serve un progetto e non lo sto vedendo. Mi spiace per il mister lasciato ancora una volta da solo. Non mi stupirei se cominciassero a circolare voci di un esonero. Alcuni stolti presenti a Udine inveivano contro di lui ma a vedere la panchina non mi sembra ci fossero vere alternative. Benvenuto in casa Inter mister, dove il solo recente passato di vittorie ha rappresentato una parentesi eccezionale in un mare di mediocrità e di assenza di un vero progetto da parte di chi prende le decisioni.

La Trasferta:
Qui vinciamo sempre a mani basse. Anche questa volta tutto è andato a meraviglia. Presenti il presidente, il blogger e le rispettive consorti. Partenza sabato mattina direzione Vicenza, per la precisione Montebello, paese dove ha vissuto parecchi anni il Pres. Ad aspettarci un suo amico d’infanzia, Fiorenzo e la moglie Monica, che ci accolgono alle dieci di mattina con vino e cibo in abbondanza … cominciamo bene!
Proseguiamo poi verso Padova per visitare la città e la basilica del Santo.




Pranzo e poi via verso Udine.
Arriviamo in hotel nel tardo pomeriggio e subito ci tuffiamo nel centro storico. Non ci aspettavamo un città così bella e piena di vita. Ci sono locali strapieni, negozi molto belli e tante cose da vedere.

Ceniamo alla grande in uno dei pochi ristoranti con ancora dei posti a sedere. Il menù è toscano. Ribollita, pici, cantucciata e buon vino (io coca naturalmente) ci riempiono a dismisura.


Ma una bella passeggiata notturna con sigaro e movida fanno passare tutto. E’ ora del meritato riposo anche perché la partita domani è all’ora di colazione!
In effetti alle 10.30 siamo già nei pressi dello stadio. Ci sono parecchi interisti ma nel nostro settore siamo noi e la curva. Meglio così. Parcheggi in abbondanza e gratis ci fanno capire la leggera differenza con San Siro. A maggio partiranno i lavori di ristrutturazione che porteranno ad una intera copertura e all’eliminazione della pista. Qui hanno le idee chiare e nel silenzio lavorano molto bene.
La partita finisce sul 3-0 e decidiamo di abbandonare lo stadio visto i 500 km che ci attendono. Gli Stewart cercano di tenerci dentro ma la rabbia dipinta sui volti di quelli che cercano di uscire prima fa propendere ad una saggia apertura dei cancelli. Ci mettiamo in macchina e per la prima ora la tensione la fa da padrona. Solo il Saggio Presidente cerca di giustificare tutto e tutti. Forse ha ragione lui. Pranziamo verso le quattro in un’area di sosta tranquilla dove ci raggiungono i pullman della curva. Sarà un caso ma in ogni trasferta scegliamo gli stessi autogrill per sostare. Alle otto di sera siamo a casa. Tutto è filato liscio tranne il risultato. Evidentemente il Santo aveva altre cose da fare e non ha ascoltato le nostre richieste.


Ancora una volta grazie ai miei compagni di viaggio.
Ovunque Comunque!  

1 commento:

PRES. ha detto...

Ai detto bene,OVUNQUE E COMUNQUE.A parte il risultato,2 giorni FANTASTICI.La cosa più simpatica? Cercare di andare a JESOLO e nontrovare un ponte per oltrepassare il PIAVE...........che sfiga,scherzi della viabilità italiana.Ti devo comunque confessare che per la prima volta mi sono incazzato anch'io per il risultato anche se poi riesco abbastanza in fretta a ritrovare una certa serenità di pensiero.E poi dai avere compagni di avventura come la CARMEN la MANU e TE ...................piccolo appunto quella COCA davanti a un filetto arrotolato nel lardo da paura.AIAIAIAI.......cosa direbbe FIORENZO.